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Case Green, gli italiani spenderanno dai 20.000 ai 50.000 euro per efficientare l’immobile

21 febbraio 2024 | 12.25
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Come è cambiata la Direttiva

Rispetto al testo precedente, la Direttiva Case Green dà molta più discrezionalità agli Stati membri, anche qualora vogliano prevedere delle deroghe. L’unico vero vincolo fissato dalla bozza della direttiva è che “almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria sia raggiunto attraverso il rinnovo degli edifici più energivori”. Questi edifici, secondo il testo, corrispondono al 43% degli immobili meno efficienti e quindi a circa 5 milioni su 12 milioni di case nel caso dell’Italia. Non mancano le perplessità per il parziale dietrofront maturato in seno all’Ue. Infatti, nel primo testo della Direttiva Case Green si legge che: - entro il 2026 i nuovi edifici di proprietà pubblica dovranno essere a emissioni zero; la scadenza per tutti gli altri edifici è al 2028;- entro il 2028 tutti gli edifici in cui sia possibile, da un punto di vista economico e tecnologico, dovranno dotarsi di tecnologie solari. Il termine slitta al 2032 per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti;- entro il 2030 gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe E, termine anticipato al 2027 per quelli pubblici.- entro il 2033 gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe D, termine anticipato al 2030 per gli edifici pubblici;- dal 2035 dovranno essere vietati i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili. Il divieto subentra ancora prima per gli edifici che vengano costruiti ex novo o ristrutturati profondamente dopo il recepimento della Direttiva da parte del singolo Stato.Per molti proprietari di casa, sarebbe stato molto esoso, se non insostenibile, rispettare questi criteri, dal momento che la maggior parte degli immobili italiani sono in classe energetica G e, quando va bene, F.L’enorme impatto che queste misure avrebbero avuto su milioni di famiglie europee ha portato ad un alleggerimento degli obiettivi: consumi al -16% entro il 2030 e -20/22% entro il 2035.

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