Prevista una maggiore spesa energetica di oltre 11 miliardi. Sangalli: "Servono misure strutturali"
Il caro-bollette e l'aumento inflazione potrebbero presentare nel 2022 un conto salatissimo per le famiglie e le imprese del terziario: una maggiore spesa energetica di oltre 11 miliardi per le prime e aumenti di elettricità e gas intorno al 40% per le seconde. A calcolarlo è un’analisi di Confcommercio sugli effetti della ripresa inflazionistica e del caro-bollette sulle famiglie e sulle imprese del terziario.
“La vivacità dei consumi che si sta registrando in questi giorni rischia di essere una parentesi troppo breve. Inflazione e caro bollette, infatti, potrebbero ridimensionare, già dai prossimi mesi, il reddito reale delle famiglie e la loro capacità di spesa. Il Governo deve, quindi, assumere misure strutturali contro il caro energia”, ha dichiarato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.
Le tensioni sui beni energetici, iniziate nella parte finale del 2020 e in un primo tempo considerate transitorie in quanto attribuite alla ripresa della domanda, si sono fatte, negli ultimi mesi, sempre più intense, con un impatto rilevante sia sui conti delle famiglie sia delle imprese. Il fenomeno, avverte Concommercio, rischia di attenuare in modo rilevante la crescita per il 2022. Il prossimo anno, infatti, l’impatto sia sulla spesa delle famiglie sia su quella delle imprese sarà ancora più consistente di quello già subito nel 2021.