Rebuzzi (Gemelli) 'Curare idratazione, modulare terapie antipertensive con controllo medico e al mare evitare tuffi e docce gelate'
di Margherita Lopes
Giorni di canicola particolarmente difficili per i cardiopatici. "Un esercito di italiani che, complici le alte temperature, rischiano aritmie, svenimenti e crolli pressori". Il monito arriva da Antonio Rebuzzi, professore di Cardiologia all'Università Cattolica di Roma e direttore della Terapia intensiva cardiologica del Policlinico Gemelli, che all'Adnkronos Salute sottolinea l'importanza di una serie di accorgimenti 'salva cuore' nei giorni più caldi dell'estate. "Il caldo fa sudare, e con il sudore si perdono sali minerali: in agguato per i cardiopatici c'è il rischio di aritmie - precisa il cardiologo - Inoltre la vasodilatazione rischia di creare problemi agli ipertesi, che spesso in questi giorni devono modulare le terapie dietro consiglio del medico. Altrimenti il pericolo è quello di veder scendere troppo la pressione".
Aritmie e svenimenti in agguato anche per "i coronaropatici e le persone sopravvissute a un infarto. La pressione si abbassa, ecco perché è sempre bene consultare il medico per capire se occorre adattare le terapie. Inoltre queste persone dovrebbero evitare di stare all'aperto nelle ore più calde, uscendo al mattino o la sera dopo il tramonto - raccomanda Rebuzzi - Al mare, poi, evitare i tuffi e le docce gelate, ma immergersi sempre gradualmente. Gli sbalzi di temperatura non fanno bene ai cardiopatici", conclude l'esperto.