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Stupro Caivano, Giorgia Meloni: "Accolgo invito don Patriciello, presto andrò"

La presidente del Consiglio: "No a zone franche per la criminalità". La lettera della famiglia di una delle due bambine violentate: "Portateci via da qui"

La premier Giorgia Meloni (Fotogramma)
La premier Giorgia Meloni (Fotogramma)
28 agosto 2023 | 18.49
LETTURA: 3 minuti

Andrà a Caivano, accogliendo l'invito che le ha rivolto il parroco, don Patriciello. A quanto apprende l'Adnkronos, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in Consiglio dei ministri sulla drammatica vicenda dello stupro delle due giovani vittime -appena 10 e 12 anni- consumatosi a Caivano. "Obiettivo del governo è bonificare l'area - le sue parole -: per la criminalità non esistono zone franche. Intendo accogliere l'invito di don Patriciello a recarmi sul posto, la mia non sarà una semplice visita, offriremo sicurezza alla popolazione. Il centro sportivo deve essere ripristinato - ha detto ancora la presidente del Consiglio nel corso della riunione - e reso funzionante il prima possibile".

LA LETTERA ALLA PREMIER: "CI PORTI VIA DA QUI"

Dalla famiglia della maggiore delle due cuginette violentate a Caivano una lettera destinata al presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

"Così come esiste un fondo che consente ai collaboratori di giustizia, ai pentiti di mafia di cambiare vita e identità, di ricominciare in sicurezza, allo stesso tempo venga istituito un fondo per le vittime di abusi, per i minori, affinché abbiano la possibilità concreta di traslocare, di cambiare casa e scuola, di intraprendere un nuovo percorso insieme alle proprie famiglie - spiega all'Adnkronos il legale della famiglia, l'avvocato Angelo Pisani - E' chiaro che appena la bimba terminerà il periodo di permanenza nella struttura individuata, tornerà a casa. Serve una normativa ad hoc, altrimenti rischiamo che avvenga un po' come nel gioco dell'oca, dove ci si allontana, si torna e non cambia nulla. La famiglia ha il terrore di ritorsioni e hanno ragione di pensare di poter cambiare insieme, in un posto lontano da dove l'atroce violenza si è consumata".

A quanto apprende l'Adnkronos, il prefetto di Napoli ha convocato per venerdì 1 settembre il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto sulla situazione di Caivano e in particolare del Parco Verde dopo la drammatica vicenda delle due bambine violentate.

Negli ultimi anni il territorio di Caivano è stato costantemente monitorato dalle forze di polizia e sono state avviate una serie di collaborazioni sul territorio per aumentare le iniziative in materia di sicurezza urbana anche in alcune zone del Parco Verde. Tuttavia, nonostante le ripetute operazioni - solo nel 2023 ci sono stati nel Comune 225 arresti e 408 denunce, quasi tutti per reati connessi alla droga - e nonostante la trasformazione della Tenenza dei Carabinieri in Compagnia (con conseguente aumento d'organico a 126 unità), il Comune è rimasto ostaggio del degrado e Parco Verde terra di nessuno.

Tra gli obiettivi del comitato, al quale parteciperanno anche il procuratore di Napoli e il procuratore presso il Tribunale per i minorenni, oltre al Dirigente scolastico regionale, la sottoscrizione da parte di più soggetti istituzionali di un patto per la sicurezza integrata che possa favorire il ripristino della legalità e della vivibilità in un contesto territoriale segnato da un degrado profondo e che già nel passato più o meno recente è stato teatro di episodi tragici, come quello dello stupro e dell'omicidio della piccola Fortuna Loffredo. Tra l'altro, si starebbe lavorando anche all'ipotesi di trasformare in una palestra della legalità parte del centro polifunzionale in abbandono in cui le due ragazzine sono state abusate.

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