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Crisi governo, Di Maio: "Non credo salveremo Pnrr"

Il ministro degli Esteri: "Conte e Salvini hanno voluto colpire agenda Draghi"

Crisi governo, Di Maio:
21 luglio 2022 | 13.33
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"Prima le elezioni si fanno e meglio è, perché almeno cerchiamo di salvare la legge di bilancio. Non credo che salveremo il Pnrr ma allo stesso tempo dobbiamo provare a salvare la legge di bilancio ed evitare l'esercizio provvisorio". Lo ha detto Luigi Di Maio, leader di Insieme per il Futuro, parlando ai cronisti.

"Siamo di fronte all'ennesima crisi di governo di questo paese, che questa volta vede come protagonisti in particolare Giuseppe Conte e Matteo Salvini, che hanno deciso di bloccare e colpire l'agenda riformatrice del governo Draghi rispetto a un momento storico in cui stiamo vivendo una situazione inedita economica, sociale ed energetica", ha detto ancora Di Maio.

Ma "l'agenda riformatrice di Mario Draghi non può cadere nella polvere, non può scomparire. Ci saranno tante persone di buona volontà che nella prossima campagna elettorale e soprattutto nei prossimi anni continueranno a portarla avanti", ha affermato l'ex M5S aggiungendo: "E' un'agenda coraggiosa ed è quello che è mancato in questi giorni ad alcuni partiti, il coraggio di andare avanti".

Dal caro benzina al caro bollette, passando per il salario minimo, "le soluzioni le stavamo portando avanti nel governo Draghi e hanno deciso di buttarlo giù per opportunismo elettorale".

"Il partito di Conte non è più il Movimento 5 Stelle, che io avevo contribuito a fondare. Quella una forza politica che creava governi, non li sfasciava", ha quindi osservato il leader di Insieme. "La loro crisi di sondaggi continuerà ad andare avanti, dopo quello che hanno combinato", ha detto ancora.

"Da oggi esistono due tipologie di forze politiche, quelle che hanno tifato per l'Italia e quelle che hanno scommesso contro l'Italia", tra queste ultime "c'è sicuramente il partito di Conte".

Il governo Draghi "aveva una chiara collocazione internazionale, collocava l'Italia con i suoi alleati storici. E non è un caso che sia stato buttato giù da due forze politiche che strizzano l'occhiolino a Vladimir Putin. Questo è solo il primo atto che vede uniti Conte e Salvini nel cercare di portare l'Italia fuori dalle alleanze storiche e di destabilizzarla dal punto di vista economico". "C'è bisogno di raccogliere l'agenda riformatrice di Draghi e portarla avanti", ha proseguito.

Quanto a eventuali alleanze: "Sicuramente non posso stare con quelli che hanno buttato giù Draghi e il governo. Sono quelli che provocheranno l'innalzamento del costo della benzina e dell'energia nei prossimi mesi".

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