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Le dichiarazioni del presidente dell’Associazione Trasporti riguardo al primo treno a idrogeno italiano: “Asstra ci ha creduto dal primo momento”.
Il primo treno a idrogeno italiano "sostituisce un treno che emette fumi da gasolio. È un esempio virtuoso di decarbonizzazione che parte dalla Lombardia". Così il presidente di Asstra - Associazione trasporti, Andrea Gibelli, intervenendo, questa mattina a Rovato (Bs), alla presentazione da parte di Fnm del primo treno a idrogeno italiano, il Coradia Stream di Alstom, avvenuto presso il nuovo impianto di rifornimento e manutenzione di Rovato (BS). (Video)
Nel sito di Rovato sono in corso i test di rifornimento per l’innovativo treno che si costituisce capofila di un processo di trasformazione energetica che mira alla decarbonizzazione del trasporto pubblico locale: “Sono orgoglioso di rappresentare Asstra perché sulla tecnologia a idrogeno ci ha creduto fin da subito”, dichiara il presidente.
L’emergere di nuove tecnologie e la necessità di affrontare le sfide ambientali pongono il trasporto pubblico locale al centro di un cambiamento significativo per l’economia, per la mobilità urbana e per il benessere delle comunità. La Lombardia non è l’unica regione a muoversi nella direzione della decarbonizzazione: “In Valcamonica, in provincia di Brescia, Fnm sta portando avanti il progetto idrogeno. In Emilia-Romagna, a Bologna, Tper sta investendo sugli autobus a idrogeno, che condividono una filiera simile alla nostra. Qui presenti ci sono anche i nostri colleghi che in Sardegna stanno sviluppando un progetto di treno a idrogeno per la Regione. Mi auguro che altre realtà, compatibilmente con le loro esigenze territoriali, adottino questa tecnologia, che credo avrà un grande sviluppo nei prossimi anni”, auspica Gibelli.
Nuova tecnologia, nuove infrastrutture. Il primo treno a idrogeno italiano avrà bisogno di impianti di approvvigionamento ad hoc la cui costituzione avrà ricadute positive sull’indotto dei territori che li ospitano: “I nostri partner sono a chilometro zero - sottolinea il presidente dell’Associazione trasporti - Prima di tutto Sapio, un operatore che da 100 anni lavora con la molecola dell'idrogeno. È stata proprio Sapio a supportare la costruzione dell'infrastruttura fatta da impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno a chilometro zero. Un elemento fondamentale per ridurre i costi che riguardano gli aspetti di gestione”, conclude Gibelli.