Si cerca di appurare se alcune feste nell'isola turistica di Gran Canaria siano state all'origine di diversi contagi
Le autorità spagnole stanno indagando un cluster di contagi da vaiolo delle scimmie, mentre diversi altri Paesi hanno registrato primi casi della malattia, tra i quali Israele e la Svizzera. Le autorità spagnole stanno indagando per appurare se alcune feste nell'isola turistica di Gran Canaria siano state all'origine di diversi contagi, ha scritto El Paìs, citando fonti locali. Circa 80mila persone provenienti dalla Spagna e da altri Paesi hanno partecipato al Gay Pride Malaspalomas dal 5 al 15 maggio. Uomini provenienti da Madrid, dall'Italia e dalla vicina isola di Tenerife che sono risultati positivi al virus hanno partecipato al festival.
La maggior parte dei casi riportati finora riguarda uomini che hanno avuto contatti sessuali con altri uomini. Venerdì è stata chiusa una sauna di Madrid, identificata come possibile luogo di contagio. La Spagna ha registrato finora 30 casi di vaiolo delle scimmie, con altri 23 casi sospetti. Nel vicino Portogallo sono stati confermati 23 casi, secondo il quotidiano Pùblico. La malattia si è diffusa in altri Paesi tra cui l'Italia, dovo sono stati individuati 3 casi, secondo le analisi compiute a Roma allo Spallanzani. Si tratta di 3 pazienti giovani.
Le autorità svizzere hanno confermato un altro caso, una persona che è probabilmente venuta a contatto con il virus all'estero. Anche Israele ha confermato un caso, un uomo che è in isolamento all'ospedale Ichilov di Tel Aviv, secondo il Ministero della Salute. Due altri casi sono stati confermati ieri dalle autorità di Berlino, il giorno dopo il primo caso attestato in Germania. Nella capitale i sanitari stanno tracciando i contatti delle due persone e sequenziando il virus, per accertare se si tratti del ceppo dell'Africa Occidentale o di quello dell'Africa Centrale.
Il primo caso in Germania è stato confermato venerdì, un uomo arrivato in Baviera dal Portogallo via Spagna, anche se inizialmente non era chiaro se si fosse contagiato in quei Paesi oppure no. L'uomo, un 26enne brasiliano di Monaco di Baviera, è stato contagiato dal ceppo dell'Africa Occidentale, meno aggressivo, secondo l'analisi genomica dell'Istituto di Microbiologia della Bundeswehr.