Lo assicura il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino, Danilov: "Tutto questo porterà i suoi risultati"
Kiev è in grado di colpire obiettivi in territorio russo a 1.500 chilometri di distanza con armi proprie. Lo ha assicurato il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino, Olexiy Danilov, parlando con la radio nazionale. "L'origine delle armi utilizzate contro il territorio della Federazione russa è ucraina - ha rivendicato - Ci sono due aree che sono state sviluppate per un certo periodo di tempo: il programma missilistico, approvato nel 2020 per creare i nostri missili, e l'uso di veicoli aerei senza pilota, che oggi sono molto potenti, con il coinvolgimento di un gran numero di aziende private. Tutto questo porterà i suoi risultati, dato che non attacchiamo obiettivi civili della Federazione Russa - scuole, asili - come fa lo Stato terrorista. Attacchiamo fabbriche o impianti di produzione militare - i componenti che uccidono i nostri bambini. Dobbiamo porre fine a tutto questo".
Poi, parlando della distanza alla quale possono arrivare le armi ucraine, ha sottolineato che colpire a 700-1.500 km "non è più un problema". Secondo Danilov, "un numero enorme di professionisti ha lavorato per questo, e tutto questo sta accadendo per poter proteggere il nostro Paese. Gli obiettivi legittimi di questa guerra sono determinati dalla leadership militare. Tuttavia, se nelle foreste russe ci sono partigiani che non sono soddisfatti del regime instaurato sul territorio russo da un moderno Hitler di nome Putin, allora hanno il diritto di usare i mezzi di distruzione appropriati dal loro territorio. Non possiamo controllare cosa sarà colpito raffinerie di petrolio o altro. Questa è una direzione di lavoro separata nel territorio della Federazione Russa, condotta da cittadini russi".