Per il libro della giornalista russa 'La Russia di Putin' 6 edizioni in 7 settimane in tascabile. Secondo Grossman con 'Stalingrado'
Effetto guerra sulla vendita dei libri. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha risvegliato l'interesse dei lettori: per appagare il desiderio di approfondire i nodi irrisolti del conflitto, hanno fatto appello alle grandi firme della letteratura e del giornalismo. E in libreria i volumi che aiutano a comprendere gli scenari geopolitici attuali scalano le classifiche 'obbligando' gli editori a nuove ristampe di libri appena pubblicati o ripubblicati. E' il caso dell'Adelphi che ha riproposto in edizione tascabile, nel marzo di quest'anno, 'La Russia di Putin' della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa a Mosca il 7 ottobre del 2006. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 2005, e riprodotto in dieci edizioni, il saggio è stato dunque offerto nuovamente ai lettori subito dopo l'invasione delle truppe russe avviata il 24 febbraio scorso. Ed è stato un successo. Il reportage - in cui la Politkovskaja avvertiva "che la Russia ha già avuto governanti di questa risma. Ed è finita in tragedia. In un bagno di sangue. In guerre civili" - è ora sul secondo gradino del podio della graduatoria dei tascabili e al nono posto nella classifica generale dei libri più venduti. Non solo. Il boom, infatti, ha 'costretto' l'Adelphi a produrre 6 edizioni in 7 settimane.
Stesso discorso vale anche per un altro titolo della casa editrice milanese, 'Stalingrado' di Vasilij Grossman: il libro figura al secondo posto nelle vendite dell'ultima settimana nella classifica della 'Narrativa Straniera' ed è settimo nella 'Top Ten' generale dei libri più venduti. Anche qui si registra una buona risposta dei lettori tanto che l'Adelphi ha realizzato 2 edizioni in tre settimane.