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Ucraina, bombe russe a Zaporizhzhia: 4 morti. Esplosioni a Mykolaiv

Nuovamente sotto il fuoco russo anche la regione di Sumy. Ferito al fronte il regista Sentsov. Kiev: "Da Turchia nessuna condizione per liberare comandanti Azovstal"

(Fotogramma)
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10 luglio 2023 | 07.27
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Almeno quattro persone sono rimaste uccise oggi nell'attacco dei russi contro un punto di distribuzione degli aiuti umanitari a Orikhiv, nella regione di Zaporizhzhia. "I razzisti hanno commesso un crimine di guerra a Orikhiv sulla linea del fronte, hanno attaccato con bombe teleguidate un punto di raccolta per la distribuzione degli aiuti in una zona abitata", ha denunciato il governatore della regione, Yuriy Malashko, precisando che sono rimasti uccise tre donne ed un uomo. Altre 11 persone sono state ricoverate in ospedale con ferite di diversa gravità. Malashko ha poi aggiunto che i russi hanno condotto 36 attacchi contro dieci località della regione di Zaporizhzhia.

Nella zona di Zaporizhzhia la tensione resta. Il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, ha fatto sapere che i russi stanno minando le infrastrutture critiche nelle zone occupate, come una conduttura idrica che fornisce acqua potabile alla città. Anche le reti elettriche sono state minate, rendendo vulnerabili le forniture di energia e acqua della città.

Oggi la Russia ha lanciato un attacco missilistico anche su Mykolaiv con un missile a lungo raggio S-300. E' quanto si legge su kyivindependent.com che cita il governatore Vitaliy Kim su Telegram.

SUMY

Ma anche la regione ucraina nord-orientale di Sumy, vicina al confine con la Russia, è diventata nuovamente bersaglio dei bombardamenti russi. L'amministrazione militare regionale ha reso noto che nel corso della giornata di domenica sono state registrate 11 esplosioni. Tuttavia, non sono stati segnalati né vittime né danni alle infrastrutture civili.

A causa dei continui bombardamenti russi, alla fine di giugno l'esercito ucraino aveva invitato la popolazione dei distretti di confine nella regione nord-orientale di Sumy a fuggire. L'Ucraina sta respingendo l'invasione russa da oltre 16 mesi. La regione di Sumy è stata in gran parte sotto il controllo russo per diverse settimane all'inizio della guerra. A maggio, i combattenti sostenuti dall'Ucraina sono avanzati dalla regione di Sumy verso la vicina regione russa di Belgorod e hanno attaccato le forze di sicurezza russe. Dopo poco tempo, tuttavia, si sono ritirati in territorio ucraino.

A causa dei continui bombardamenti russi, alla fine di giugno l'esercito ucraino aveva invitato la popolazione dei distretti di confine nella regione nord-orientale di Sumy a fuggire. L'Ucraina sta respingendo l'invasione russa da oltre 16 mesi. La regione di Sumy è stata in gran parte sotto il controllo russo per diverse settimane all'inizio della guerra. A maggio, i combattenti sostenuti dall'Ucraina sono avanzati dalla regione di Sumy verso la vicina regione russa di Belgorod e hanno attaccato le forze di sicurezza russe. Dopo poco tempo, tuttavia, si sono ritirati in territorio ucraino.

REGISTA SENTSOV FERITO AL FRONTE

Il regista ucraino Oleh Sentsov ha reso noto di essere rimasto ferito al fronte, ieri e di essere stato ricoverato in ospedale. In un video pubblicato su Facebook, è steso a terra con una ferita da scheggia di granata. "Oggi sto meglio", ha precisato. Sentsov, originario della Crimea, era stato arrestato nel 2014 e condannato l'anno successivo a 20 anni di carcere con accuse di terrorismo. Nel 2019 era stato rilasciato nel quadro di uno scambio di prigionieri. Dopo l'inizio dell'invasione russa del suo Paese lo scorso anno, si era presentato volontario e aveva combattuto nella regione di Zaporizhzhia.

DA TURCHIA NESSUNA CONDIZIONE PER LIBERARE COMANDANTI AZOVSTAL

La Turchia non ha posto alcuna condizione per la liberazione dei cinque comandanti di Azovstal. Lo ha sottolineato l'ambasciatore ucraino ad Ankara, Vasyl Bondar, secondo il quale la Turchia ha scelto di liberarli per "rafforzare la sua posizione nelle comunicazioni con la parte russa". "Nessuna condizione di cui sia a conoscenza è stata posta per la liberazione dei nostri militari", ha detto il diplomatico a all'emittente Svoboda Ranok, rilanciato da Ukrainska pravda. L'ambasciatore ha spiegato che i negoziati sono durati diversi mesi e che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollevato la questione durante passate telefonate con il suo omologo turco, Recep Tayyp Erdogan. Secondo Bondar, Ankara ha voluto così rafforzare la sua posizione sulla scena internazionale e nei confronti della Russia". "Non pensiamo che sia solo un gesto cortese nei confronti dell'Ucraina. E' anche un rafforzamento della posizione turca nelle comunicazioni con la parte russa", ha sottolineato.

Sabato Zelensky è ritornato in patria dopo il suo incontro con Erdogan a Istanbul portando sul suo aereo anche cinque comandanti ucraini della resistenza nell'impianto Azovstal a Mariupol. Catturati dai russi dopo la resa, i cinque erano stati liberati a settembre nell'ambito di uno scambio di prigionieri, ma sarebbero dovuti rimanere in Turchia fino alla fine della guerra. Mosca ha accusato Ankara di aver violato i patti.

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