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Terremoto Turchia e Siria, superati i 12mila morti

Decine di migliaia di feriti. Erdogan nelle zone colpite. In Siria, nelle zone sotto controllo delle forze ribelli, centinaia di famiglie si trovano ancora tra le macerie

(Afp)
(Afp)
08 febbraio 2023 | 07.32
LETTURA: 3 minuti

Superate le 12mila vittime tra Siria e Turchia nel terremoto di lunedì, secondo l'ultimo bilancio aggiornato dalle autorità dei due Paesi. Secondo i Caschi bianchi siriani, le vittime sono salite a 2.992, di cui 1.1730 nelle aree controllate dai ribelli e 1.262 nelle aree sotto il controllo del governo di Damasco. In Turchia le vittime sono 9.057 e i feriti 52.979. Il totale dei morti è di 12.049.

"Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10 province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri" ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

"Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro) a ciascuna famiglia", ha proseguito Erdogan, garantendo che nessun cittadino "rimarrà senza un alloggio".

Quindi ha rivolto un appello alla popolazione chiedendo di "non dare credito ai provocatori, ad eccezione delle dichiarazioni dell'Afad (l'autorità turca per la gestione delle emergenze, ndr) e voglio anche che i membri della stampa facciano lo stesso".

Dopo la prima scossa se ne sono registrate altre 648, una delle quali, la più forte, di magnitudo 7,6, con epicentro Elbistan. Nelle zone colpite sono stati dispiegati oltre 96.600 agenti dipendenti di Ong, squadre di ricerca e soccorso, volontari. E' stato inoltre allestito un ponte aereo per il trasferimento di personale e materiale da Istanbul, Ankara e Smirne.

SIRIA - Sono più di 2660 i morti confermati in Siria nelle zone maggiormente colpite dal terremoto. Il bilancio delle vittime aggiornato emerge da quello fornito dall'agenzia di stampa Sana, e quindi dal regime di Damasco, e dai Caschi bianchi che si occupano di prestare soccorso nelle zone del nordovest che sono sotto il controllo dell'opposizione.

Il ministero della Sanità siriano ha detto che è salito a 1.262 il numero dei morti, mentre sono 2.285 le persone che sono rimaste ferite. I Caschi bianchi, invece, riferiscono di oltre 1.400 decessi e 2.700 feriti e insistono sul fatto che il bilancio si aggraverà drammaticamente perché "centinaia di famiglie si trovano ancora tra le macerie a più di 50 ore dal sisma".

Oltre 360 edifici sono andati completamente distrutti, hanno sottolineato, oltre un migliaio sono rimasti gravemente danneggiati.

ITALIANO DISPERSO - Non si hanno notizie dell'italiano disperso. "Non abbiamo neanche stamane notizie su Angelo Zen anche perché la città dove era è distrutta. Anche per i soccorsi è difficile muoversi" ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Siamo in contatto costante con la famiglia e siamo in contatto con la nostra protezione civile che ha inviato parecchi vigili del fuoco che stanno operando nel territorio in cui si trovava Zen. Siamo in attesa di vedere se si riesce a rintracciare e cercando di sapere dove si trova" ha concluso.

PAPA - Il Papa ha incoraggiato tutti ad essere solidali con le popolazioni di Turchia e Siria colpite dal devastante sisma. "Penso alle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai famigliari delle vittime e a quanti soffrono per questa devastante calamità", ha detto il Pontefice all’udienza generale.

Bergoglio ha ringraziato "quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi fratelli e sorelle possano andare avanti davanti a questa tragedia e chiediamo alla Madonna che li protegga".

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