La comunicazione del ministro dell'Interno ai prefetti: "Arresto per chi le organizza, revoca del permesso di soggiorno ed espulsione se stranieri"
Stop in Francia alle manifestazioni filo-palestinesi. Il ministro dell'Interno, Gerald Darmanin, ha chiesto ai prefetti di vietarle tutte "perché suscettibili di generare disturbi all'ordine pubblico - ha indicato Darmanin - L'organizzazione di queste manifestazioni vietate deve dar luogo ad arresti".
Il ministro ha quindi sottolineato che i cittadini "stranieri autori" di eventuali reati "devono vedersi sistematicamente revocato il permesso di soggiorno ed attuata senza indugio la loro espulsione".
Darmanin ha infine ricordato la necessità di assicurare "una protezione sistematica e visibile di tutti i luoghi frequentati dai francesi di fede ebraica" a partire da sinagoghe e scuole.
E la Francia non è né la prima né la sola in queste ore a proibire manifestazioni di sostegno ai palestinesi. Anche in Austria, la polizia di Vienna ha vietato una manifestazione pro-palestinese, motivando la decisione con lo slogan 'Dal fiume al mare' usato per pubblicizzare la protesta, ritenuto un appello alla violenza. "Fondamentalmente è questo: 'Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera', uno slogan dell'Olp adottato da Hamas", ha spiegato il capo della polizia della capitale austriaca, Gerhard Puerstl.
Uno stop alle bandiere della Palestina arriva invece dal Regno Unito dove sventolarle dopo l'attacco di Hamas contro Israele "potrebbe non essere legale" se viene fatto per mostrare sostegno ad atti di terrorismo. La questione è stata sollevata a Londra, dalla ministra dell'Interno britannica, Suella Braverman che in una lettera inviata ai capi della polizia di Inghilterra e Galles nella quale ha esortato gli agenti a usare "tutta la forza della legge" contro le manifestazioni di sostegno ad Hamas dopo il suo attacco senza precedenti contro Israele. Per Braverman sventolare simboli filo-palestinesi o pro-Hamas e scandire slogan anti-israeliani potrebbero costituire violazioni dell'ordine pubblico.