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Ucraina, in ospedale soldati Russia: "Esposti a radiazioni Chernobyl"

Sarebbero giunti in Bielorussia dopo le ripetute esposizioni senza le adeguate protezioni in alcune aree particolarmente contaminate

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)
31 marzo 2022 | 12.34
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Soldati russi ricoverati in ospedale dopo l'esposizione alle radiazioni nell'area della centrale di Chernobyl, al centro degli scontri nella guerra Ucraina-Russia. Sette autobus carichi di militari russi sono arrivati in Bielorussia, a Gomel, presso il Centro di medicina nucleare. Lo riporta la Ukrinskaya Pravda riferendo informazioni secondo cui "in questo centro i soldati russi vengono portati regolarmente”.

La notizia sembra confermare tuttavia l'allarme per i rischi corsi dai militari di Mosca che hanno preso nelle scorse settimane il controllo dell'ex centrale nucleare di Chernobyl ma muovendosi senza le necessarie protezioni. Dopo le ripetute esposizioni - in alcune aree particolarmente contaminate - a questo punto inizierebbero a manifestarsi segni di radiazioni, con alcuni soldati in condizioni particolarmente gravi.

Il livello dell'inquinamento radioattivo della centrale nucleare di Chernobyl non è monitorato dal 25 marzo. Il sistema di controllo non sta funzionando. Lo ha annunciato il capo della State Agency for Exclusion Zone Management, Yevhen Kramarenko, secondo cui il livello radioattivo ha superato le soglie minime consentite per 7 volte.

ISIN - Sulla contaminazione di soldati russi impegnati a Chernobyl e sulle loro condizioni "non abbiamo conferme". Lo fa sapere l'Isin aggiungendo che "tali effetti non sembrano poter essere riconducibili all’aumento di radioattività che era stata registrata inizialmente nella Zona di Esclusione, quando le centraline di monitoraggio erano in funzione, e alla presenza di Cesio contestuale agli incendi, che hanno interessato l’area prossima alla Centrale".

Nel primo caso, i livelli di radioattività erano determinati dal passaggio di mezzi militari sulle trincee, dove sono stati sepolti materiali contaminati a seguito dell’incidente del 1986; nel secondo caso, dagli incendi dei boschi che circondano l’area della Centrale. "Tanto è vero che non sono stati segnalati analoghi danni da esposizioni a radiazioni ionizzanti a carico degli operai che lavorano nella Centrale", sottolinea l'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione.

Se questi elementi, in aggiunta alla mancanza di informazioni certe sul rispetto delle norme di sicurezza da parte dei soldati russi presenti nell'area, "abbiano provocato gravi contaminazioni nel personale non è dato sapere a livello di fonti ufficiali e indipendenti".

"È stato più volte segnalato che i militari russi si muovono nell’area (di Chernobyl, ndr.) senza osservare le norme e le procedure di protezione prescritte per chi opera nella Zona di Esclusione (cambio di scarpe o indumenti, attenta chiusura delle porte, etc) per evitare contaminazioni. Inoltre, non si hanno informazioni sulle attività che i militari russi svolgono e hanno svolto presso la Centrale; in particolare, se sono entrati senza le dovute precauzioni all’interno dell’impianto dove, quando le centraline dì monitoraggio erano in funzione, sono stati rilevati alti livelli dì concentrazione dì radiazioni ionizzanti".

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