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Crisi Ucraina, Putin: "Russia non vuole la guerra"

"Avanzata proposta processo negoziale ma non ricevuta risposta costruttiva"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
15 febbraio 2022 | 16.01
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"La Russia non vuole una guerra, per questa ragione abbiamo avanzato una proposta di un processo negoziale ma purtroppo non abbiamo avuto una risposta oggettiva e costruttiva". Lo detto Vladimir Putin nella conferenza stampa a Mosca con il cancelliere Olaf Scholz, ribadendo che "noi aspiriamo a metterci d'accordo con i nostri partner per via diplomatica" e da questo dipenderà evolversi della situazione, "non dipende solo da noi".

"Noi siamo disposti a discutere delle questioni, ma sempre tenuto conto degli aspetti che sono fondati", ha aggiunto, ricordando che principali richieste della Russia, cioè il no all'allargamento della nato, il ritorno allo schieramento del blocco al 1997 e il non dispiegamento di sistemi offensivi vicino alla Russia.

La Russia è disposta a continuare i colloqui su questioni missilistiche e non solo, ma qualsiasi vincolo forte sarà considerato come una minaccia. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, spiegando di aver tentato un compromesso con l'Ucraina, ma che i suoi suggerimenti ''non sono stati ascoltati''. E' stata "avanzata una proposta per un processo negoziale, ma non abbiamo ricevuto una risposta costruttiva".

Il presidente russo e il cancelliere tedesco hanno iniziato con il faccia a faccia al Cremlino e poi, si precisa, il colloquio è proseguito durante una colazione di lavoro. In tutto l'incontro è andato avanti per più di tre ore.

''Cerchiamo sempre di rafforzare la collaborazione'' tra Russia e Germania, ha aggiunto Putin, dicendo di aver avuto con il cancelliere tedesco "un dialogo molto utile e significativo". ''La Germania è un partner chiave della Russia'' e durante il colloquio con il cancelliere tedesco Olaf Scholz ''abbiamo parlato in modo approfondito di questioni di interesse bilaterale''.

"E' vero per le persone della nostra generazione è difficile immaginarsi una guerra in Europa, ma noi siamo stati testimoni di una guerra scatenata dalla Nato nell'ex Jugoslavia" ha detto Vladimir Putin, ricordando come i "bombardamenti in Serbia" avvennero senza "autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu". "E' un esempio negativo, è avvenuto", ha aggiunto.

La Russia, ha aggiunto, sarà ben felice di continuare a fornire gas attraverso l'Ucraina se vi sarà domanda in questo senso. Vladimir Putin considera il gasdotto Nord Stream 2 come "un progetto puramente commerciale" senza risvolti politici.

La Russia, precisa Putin, non accetterà un allargamento della Nato fino ai suoi confini. "Non accetteremo mai l'espansione della Nato ai nostri confini. Questa è una minaccia che percepiamo chiaramente. Le risposte dell'Alleanza alle nostre richieste finora non ci soddisfano, ma ci sono argomentazioni che possono essere avanzate", ha affermato. Quanto a quello che sta accadendo a Donbass, "per noi è un genocidio".

IL CANCELLIERE SCHOLZ - Le vie diplomatiche per risolvere la crisi ucraina, ha detto il cancelliere Scholz, "certamente non sono concluse". "Siamo pronti - ha affermato - insieme ai nostri partner e alleati nella Ue e nella Nato e con la Russia per discutere ogni passo concreto per migliorare la sicurezza per entrambe le parti o anche meglio, per la nostra sicurezza comune". "Bisogna migliorare reciprocamente la sicurezza comune di Nato e Russia". "Con Putin siamo d'accordo che il dialogo con Nato e Osce sia un passo in più per il miglioramento" della situazione. Per contro, invece, il cancelliere tedesco ha ricordato che "un'aggressione militare dell'Ucraina avrebbe conseguenze strategiche e politiche. "La mia impressione è che tutti lo sappiano", ha aggiunto.

Scholz ha sottolineato l'importanza del dialogo, anche se le "idee formulate dalla Russia" non possono essere condivise, "è importante che si parli, vedere quali sono i problemi".

Per quanto riguarda il gasdotto Nord Stream 2, ha detto Scholz, "capiamo tutti cosa sia sbagliato", sottolineando che la chiave "sono sviluppi pacifici" in Europa, altrimenti, "vi saranno conseguenze".

"E' una parola forte....ma è sbagliata" ha detto poi il cancelliere tedesco Olaf Scholz, contestando le parole del presidente russo Vladimir Putin, che ha parlato di un "genocidio" in corso nel Donbass, la regione separatista filorussa nell'Ucraina orientale, nel corso di una conferenza stampa a Mosca.

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