17 maggio 2023 - Si sono aperti i lavori della seconda edizione del Festival Nazionale delle Università, in programma fino al 19 maggio 2023 all'Università degli Studi LINK di Roma. “Uomini e macchine intelligenti” è il titolo della seconda edizione del Festival, che punta ad analizzare la simbiosi e le relazioni che si possono innescare tra intelligenza artificiale, lavoro e competenze. (GUARDA VIDEO)
Nato come appuntamento annuale dedicato agli Atenei italiani, il Festival vuole essere un’occasione di confronto tra Università, giovani e imprese finalizzato alla crescita economica e lo sviluppo culturale del nostro Paese, in linea con gli obiettivi del PNRR e l’Agenda ONU 2030.
Ad aprire i lavori sono stati Carlo Alberto Giusti (Rettore dell’Università degli Studi LINK) e Pietro Luigi Polidori (Fondatore del Festival Nazionale delle Università). Per l’occasione sono stati intervistato da NAO, un robot umanoide il cui software è stato sviluppato da RoboMate Behaviours Labs. Il suo compito è quello di aiutare a creare un'esperienza didattica interattiva ed educativa unica.
«Tutte le novità tecnologiche che, dall’età della pietra fino ai primi del ‘900, hanno investito la nostra umanità, sono sempre state vissute con tribolazione» ha detto Giusti. «Per questo motivo – ha proseguito – bisogna continuare a studiare il fenomeno dell’intelligenza artificiale, creando un set di regole concrete che dia degli effettivi vantaggi alla nostra società».
Rispondendo a NAO, invece, Polidori ha raccontato di come «il festival è nato circa 4 anni fa, da un’idea mia e della Prof.ssa Lorenza Lei. Ci abbiamo messo un po’ per realizzarlo, ma a sei mesi dalla prima edizione siamo già al secondo appuntamento». Parlando del tema dell’intelligenza artificiale, ha poi aggiunto: «Durante il festival analizzeremo il fenomeno, cercando di capire che innovazione può portare nei diversi settori. Con noi ci saranno tanti atenei da tutta Italia e, insieme, cercheremo di pensare a delle soluzioni per la giurisprudenza, la sanità, la finanza e tanto altro. L’intelligenza artificiale – ha concluso – influirà nella nostra vita quotidiana. Siamo qui per cercare di dare, quindi, delle risposte a quanto accadrà».