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Green economy, Diotti Spa con equipe ambientale recuperano oltre 4mila bici di Ridemovi

Samuele Diotti: “Abbiamo da sempre una spiccata attenzione a tutto ciò che è 'recuperabile'"

21 febbraio 2023 | 16.05
LETTURA: 2 minuti

In un periodo storico così doverosamente attento alle politiche di sostenibilità, green economy ed economia circolare si afferma in maniera sempre più strutturata la collaborazione tra tre grandi aziende che hanno saputo essere intelligentemente lungimiranti scommettendo, già da una decina d’anni, sulle proprie intuizioni e sulle proprie sinergie.

Ridemovi è una società di bike sharing che ha fatto del proprio core business la mobilità green, mettendo in condivisione, a fronte dell’iscrizione al servizio e del pagamento della tariffa prevista, una flotta di biciclette in 24 città europee.

L’equipe ambientale di Mariani Alberto si occupa da oltre 30 anni della gestione dei rifiuti e del rispetto dell’ambiente ed ha saputo valutare con occhio attento il grosso impatto che le biciclette non più utilizzabili nel circuito del bike sharing avrebbero potuto avere a livello ambientale.

La Diotti Spa, con il suo stabilimento attivo già dal primo dopoguerra nell’ambito del recupero e della lavorazione dei rifiuti speciali non pericolosi, e sempre in continua evoluzione e crescita, è l’anello essenziale che permette di rendere concreto questo progetto.

“Abbiamo da sempre una spiccata attenzione a tutto ciò che è 'recuperabile' e ci piace pensare che se Ridemovi contribuisce ad alimentare una mobilità green, la Diotti spa contribuisce a rendere green l’impatto ambientale derivante dalle biciclette dismesse e non più utilizzabili, dando loro una nuova vita e valorizzando in maniera corretta e rispettosa i materiali di pregio che le costituiscono” sono le parole di Samuele Diotti, socio della Diotti Spa con i genitori Cesare e Graziella. “Le biciclette vengono ritirate, triturate e, successivamente, tramite macchinari sempre più sofisticati e tecnologicamente avanzati, viene fatta un’accurata selezione di tutte le tipologie di materiali derivanti dal processo meccanico (ferro, plastica, acciaio, alluminio etc.) – Prosegue Samuele Diotti - Questi materiali, poi, vengono nuovamente immessi nel mercato, affinché ne venga garantito il corretto recupero e il successivo riutilizzo. Ad oggi riusciamo a garantire il recupero di circa l’85% dei materiali ottenuti dalla lavorazione delle biciclette.”

Si stima che solo nel 2022 siano state recuperate oltre 4mila biciclette. L’ambiente non può che essere felice e fiducioso per un futuro sempre più green.

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