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Fmi taglia pil Italia: +0,7% in 2017. Padoan: "Sono stupito"

(Xinhua)
(Xinhua)
16 gennaio 2017 | 15.25
LETTURA: 3 minuti

Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime sulla crescita economica dell'Italia nel biennio 2017-2018: nell'aggiornamento del World Economic Outlook, l'Fmi infatti rivede al ribasso l'andamento del nostro Pil che quest'anno dovrebbe salire solo dello 0,7% (-0,2 punti rispetto alle previsioni dell'ottobre scorso) e nel 2018 dello 0,8% (-0,3 punti).

Si tratta dell'unico taglio fra le grandi economie, dove al contrario, emergono anche alcune revisioni al rialzo. Come quella sulla crescita della Germania, ritoccata nel biennio di 0,1 punti: il pil tedesco dovrebbe aumentare dell'1,5% sia quest'anno che nel 2018.

Dallo scorso agosto tutte le principali economie hanno fatto registrare un rialzo dei rendimenti dei titoli pubblici. Ma in Italia la crescita è stata più elevata "per riflesso delle elevate incertezze sulla politica e sul sistema bancario".

In alcune economie avanzate "resta il rischio di bassa inflazione o, in alcuni casi, di deflazione": per questo "le politiche monetarie devono restare accomodanti, con interventi - se necessario - non convenzionali". Questa l'indicazione - che sembra riflettere lo scenario dell'Eurozona - che arriva dal Fondo Monetario Internazionale, che tuttavia ribadisce come "la politica monetaria accomodante da sola non può sostenere abbastanza la domanda, per questo il sostegno fiscale resta essenziale per dare slancio" all'economia.

"Il governo Renzi ha varato importanti riforme strutturali che hanno fatto molto per il paese. Ma per l'Italia resta un problema la condizione delle sue banche. Le riforme di questo settore vanno attuate per intero, ma bisogna fare anche di più su sofferenze e piccoli istituti". Lo afferma in conferenza stampa Maurice Obstfeld, consigliere economico dell'Fmi.

PADOAN - ''Sono un po' stupito'' dall'annuncio del Fondo monetario internazionale sulle previsioni di crescita del prodotto interno lordo italiano, riviste al ribasso. ''Non sono molto d'accordo sulle stime''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo al Tg3. ''Mi sento di prendere l'impegno di continuare con la politica che il governo precedente ha seguito, in quasi tre anni di lavoro: tasse più basse, riforme strutturali, ruolo crescente degli investimenti pubblici e privati per sostenere la crescita''.

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