Nel corso del suo intervento, Speranza si è soffermato a lungo sull'andamento della campagna vaccinale e sui recenti casi dei vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson. "Oggi abbiamo superato i 14 milioni di vaccinazioni. Stiamo per raccogliere i primi concreti risultati di un lavoro che svolgiamo da mesi. Il commissario Figliuolo, che ringrazio per il suo impegno, lavora a una stima di 45 milioni di dosi entro giugno. E' l'inizio di una fase differente", ha rilevato. "Il criterio anagrafico è stato strategico sin dal 2 dicembre e ora, anche alla luce dell'ordinanza di Figliuolo, tutte le Regioni devono attenersi a queste indicazioni", ha puntualizzato il ministro.
"Noi continueremo a comprare ancora assieme a livello europeo anche per il fabbisogno dei prossimi anni. Dobbiamo evitare letture superficiali - ha spiegato -. La cooperazione con le istituzioni europee e con gli altri Paesi in questi mesi terribili è stata costante, impegnativa e io continuo a pensare proficua. E' innegabile che ci siano stati ritardi e alcuni errori nella negoziazione, e certo l'Unione Europea ha scontato la propria debolezza nella produzione autonoma di vaccini, a cui si sta cercando di porre rimedio. Ma una competizione a tutto campo, una guerra di tutti contro tutti, avrebbe prodotto uno scenario disastroso. Fare meglio non significa per me fare da soli".
"E' una pericolosa illusione - ha ammonito - immaginare che l'Italia da sola senza l'Europa sarebbe stata più forte nella trattativa con le multinazionali del farmaco e avrebbe avuto a disposizione in tempi più rapidi una quantità maggiore di vaccino. E' vero esattamente il contrario. La decisione di comprare insieme i vaccini è stata giusta, l'unico modo per equilibrare la forza delle multinazionali farmaceutiche su beni pubblici fondamentali come i vaccini".