Il leader della Lega: "Mano pesante per chi discrimina ma decreto ghettizza". Momenti di tensione tra i partecipanti
Momenti di tensione e fumogeni in piazza del Duomo, a Milano, tra i manifestanti che stavano protestando contro il Ddl Zan. Attorno alle 16 alcuni giovani dei centri sociali Lambretta hanno tentato di fare accesso in piazza Duomo da via Arcivescovado per disturbare. Sono arrivati fino a ex piazzetta Reale e poi il servizio di ordine pubblico della questura li ha fatti arretrare fino in piazza Fontana.
Da lì si sono diretti verso l’università Statale. Quando i centri sociali si sono avvicinati al Duomo il leader leghista Matteo Salvini, presente in piazza, era già andato via. Alla manifestazione, fa sapere la questura di Milano, hanno partecipanti circa 1000 persone. Con Salvini era presente anche Simone Pillon. Il gruppo di contestatori è arrivato con uno striscione con la scritta 'ddl Zan subito' e ha acceso due fumogeni.
Salvini
"Mano pesante per chi aggredisce e discrimina, picchia o insulta ma la libertà di pensare che un bambino viene al mondo se ci sono una mamma e un papà non può essere né imbavagliata né processata”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, intervenuto in piazza del Duomo alla manifestazione contro il ddl Zan. "Sono qui a manifestare per la libertà - ha sottolineato Salvini -. Ognuno può amare chi vuole senza essere discriminato o aggredito tanto che la Lega e l’intero centrodestra hanno presentato proposte per delle aggravanti per chi insulta, aggredisce per strada, a scuola o sul lavoro un altro essere umano. Altro paio di maniche è distruggere l’idea di famiglia, le radici della nostra unità".
Salvini ha poi puntato il dito contro chi porta "sui banchi di scuola di bimbi di 6 anni teorie come il gender o idee come le adozioni gay o l’utero in affitto e addirittura introdurre un nuovo reato che mette il bavaglio e che vuole mettere in galera chi pensa che la mamma sia mamma e il papà sia il papà". E ha aggiunto: "Tante associazioni di omosessuali, lesbiche e femministe sono contro il ddl Zan perché ghettizza, perché con la scusa di parlare di diritti in realtà porta avanti una battaglia ideologica. Uno deve poter amare chi vuole senza essere attaccato e discriminato".
Pillon
"Quella di piazza Duomo oggi è una piazza indispensabile per mostrare al paese che la maggioranza degli italiani è contraria a questa legge, che è una legge liberticida, che va a impedire qualsiasi dialogo e soprattutto che va a punire la libertà di opinione", dice all'AdnKronos Simone Pillon. "Le famiglie che oggi erano in piazza - sottolinea l'esponente leghista - rappresentano la maggioranza del paese che non odia nessuno, rispetta tutti, ma vuole essere rispettata e vuole continuare a dire che i maschi sono maschi e le femmine sono femmine". "C'è una minoranza che si crede illuminata perché ha dalla sua parte gli influencer, i media system e i mezzi di comunicazione, che vuole imporre questa legge liberticida e dall'altra parte c'è una maggioranza silenziosa che oggi, finalmente, ha mostrato la sua forza serena", contin ua. "Chi era in piazza, chi dice no alla legge Zan - aggiunge il leghista - vuole continuare a essere libera di educare i propri figli, a differenza di chi vuole semplicemente vendere smalto per unghie anche ai maschi". "Sono le persone che sostengono che i bambini hanno diritto a crescere con la mamma e col papà, che l'educazione spetta i genitori e che l'utero in affitto e l'adozione gay sono sbagliati e violano il diritto del bambino a crescere con la mamma e col papà", conclude il leghista.