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'Eseguo gli ordini', parla dirigente Anagrafe di Palermo

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07 gennaio 2019 | 12.33
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Nessuna volontà di fare "il paladino dei diritti dei migranti. Il sindaco mi ha inviato una disposizione e io sono tenuto ad applicarla". Così Maurizio Pedicone, capoarea del servizio anagrafe del Comune di Palermo, commenta all'Adnkronos il provvedimento che riapre da oggi la possibilità per gli stranieri di presentare le domande per l'iscrizione nel registro anagrafe. Il dirigente del Comune è rientrato questa mattina dalle ferie, ma durante le sue vacanze è stato comunque coinvolto dalla bufera scatenata dalla decisione del sindaco Leoluca Orlando di opporsi al decreto sicurezza voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini.

"Mi ha mandato una disposizione scritta in cui mi chiedeva di sospenderne l'applicazione - dice Pedicone - io non ho fatto altro che girarla, sic et simpliciter, all'ufficio anagrafe. Non c'è né destra, né sinistra, né giallo, né verde. Il sindaco è un organo di governo e il mio compito come dirigente è quello di rispettare le sue disposizioni e di far funzionare l'amministrazione. Ormai tutto è diventato come il calcio: dalla poltrona di casa siamo tutti ct della Nazionale".

Pedicone non intende entrare nel merito "politico" della questione. "Potrei anche non essere d'accordo - afferma - ma non posso comunque non attenermi a quanto richiesto dal primo cittadino. Posso dire però che le leggi si applicano, possono piacere o no". E aggiunge: "Orlando fa politica, ma la politica è una cosa, la legge un'altra". Pedicone chiarisce ulteriormente la sua posizione: "Nel dare esecuzione alla disposizione del sindaco Leoluca Orlando sulla sospensione della legge Salvini non c'è da parte mia alcuna valutazione politica o contrasto con le posizioni dell'amministrazione. Ho semplicemente fatto il mio dovere di dirigente".

Nel frattempo nessuna nuova residenza è stata concessa, ma chi ha il permesso di soggiorno scaduto può e potrà presentare la richiesta. "I cittadini hanno il diritto di presentare istanze e gli uffici non possono rifiutarle. Se saranno accolte è un altro discorso". Prima di Capodanno le richieste di residenza, fra rinnovi e ex novo, erano più o meno una decina e questa mattina all'ufficio anagrafe c'erano poche persone, la maggior parte delle quali doveva solo perfezionare la domanda presentata prima dell'entrata in vigore del decreto sicurezza.

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