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Cybersicurezza, non solo gli azzurri del pallone: 'TeamItaly' la nazionale italiana dei cyber defender

Raduno a Lucca in vista dell'European cybersecurity challenge (Ecsc), i campionati europei di cybersecurity

Cybersicurezza, non solo gli azzurri del pallone: 'TeamItaly' la nazionale italiana dei cyber defender
13 settembre 2024 | 19.56
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Giovani appassionati, preparati, pronti a mettersi in gioco. Sono i membri del 'TeamItaly', la nazionale italiana di cyber defender, composta da 20 convocati: 10 senior, Marco Meinardi, Andrea Maugeri, Lorenzo Leonardini, Leandro Pagano, Gennaro Pierro, Lorenzo Siriu, Dario Petrillo, Sofia Rita Tocco, Daniele Mammone, Kristjan Tarantelli, e 10 junior Alessandro Zanier, Gabriel Prostitis, Jacopo Di Pumpo, Salvatore Abello, Francesco Lugli, Antonio Polignano, Carlo Collodel, Marco Pellero, Alessio Ghidini, Diego Oliva. Meno famosi degli azzurri del pallone, sono in questi giorni in ritiro, a Lucca non a Coverciano, ma anche per loro è fondamentale il gioco di squadra in vista dell'European cybersecurity challenge (Ecsc), i campionati europei di cybersecurity organizzati dall’Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza (Enisa), in collaborazione quest’anno con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) e il Cybersecurity National Lab del Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica (Cini) e con il patrocinio del Comune di Torino, che si svolgeranno alle Officine Grandi Riparazioni di Torino dal 7 all’11 ottobre 2024.

Una gara che vedrà la nazionale azzurra sfidarsi con le squadre di altri 40 Paesi in una due giorni di competizioni di cybersicurezza. La squadra, per il quinto anno consecutivo, sarà allenata dal coach Mario Polino, già allenatore del TeamEurope, la squadra europea di cyber defender, e supervisionata da Emilio Coppa. Nel team dei preparatori atletici anche: Lorenzo Pisu e Davide Maiorca dall’Università di Cagliari, Leonardo Nodari già membro del TeamItaly nel 2018, Gabriele Di Gregorio dottorando al Politecnico di Milano e Jacopo Ferrigno security engineer e membro del team mHACKeroni.

"Collaborare e cooperare è necessario per competere bene", sottolinea Polino che all'Adnkronos spiega gli ingredienti principali dei giovanissimi hacker azzurri 'buoni': "Una delle caratteristiche che ritrovo spesso è l'autonomia nell'apprendimento. Non si fermano a ciò che gli viene raccontato, approfondiscono in autonomia con grande attenzione ai dettagli. Sono tutti ragazzi molto svegli, per questo tipo di gare bisogna essere in grado di apprendere velocemente". Capitano della squadra è Dario Petrillo, che da autentico veterano del TeamItaly partecipò già alla competizione del 2017. "A partecipare mi ha spinto da un lato una grande passione, è molto stimolante partecipare a questo ritiro e a questi eventi - racconta Petrillo - Con il tempo ho provato a espandermi anche oltre alla mia categoria, poi lo scorso anno per la prima volta ho ricoperto il ruolo di capitano e ho imparato un altro lato: aiutare tutti a partecipare al meglio".

Lorenzo Leonardini ha 23 anni, anche per lui non è la prima volta al TeamItaly: "E' divertente, è un'opportunità di crescita e incontro con persone capaci - afferma all'Adnkronos - Questa settimana abbiamo appreso cose nuove, il team è un'occasione per crescere e imparare". E poi i campionati hanno "un grande valore perché si entra in contatto con team europei". Leonardini spiega di aver studiato al liceo scientifico tradizionale senza un indirizzo informatico: "Ho iniziato per i fatti miei a studiare, sono incappato per caso in un programma di cyber challenge in quarta, già pianificavo di fare Informatica all'università, poi ho iniziato gli studi a Pisa. Inizialmente non c'era davvero un percorso tecnico informatico diretto, ma poi spontaneamente ho iniziato a interessarmi e a studiare". Unica ragazza tra gli azzurri in raduno è Sofia Rita Tocco, 22 anni, studentessa di Informatica: "Mi sono trovata molto bene questi giorni e sono contenta di essere qui", sottolinea spiegando che nonostante i ragazzi siano più numerosi i 'Cybertrials', programma gratuito di gaming e formazione per le esperte digitali del futuro, organizzato dal Cybersecurity National Lab del Cini dimostrano che "c'è molto interesse anche da parte delle ragazze a questo mondo". Dieci saranno i selezionati per gli Ecsc di Torino e sugli avversari più temibili il coach Mario Polino spiega: "Sicuramente c'è la Germania che ha più titoli ed è sempre stata tra le migliori. Poi, insieme al noi, sempre al vertice ci sono anche la Francia, l'Olanda e quest'anno penso sia molto forte l'Austria".

Le attività del TeamItaly sono sostenute dagli sponsor platinum Cisco Italia (anche sponsor tecnico) e Pirelli e patrocinate dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) e dal Garante per la Protezione dei Dati Personali (Gpdp). La squadra è stata presentata ufficialmente oggi nell’Aula Magna Cappella Guinigi nella sede della Scuola Alti Studi Imt Lucca. A fare gli onori di casa è stato Rocco De Nicola, magnifico rettore dell’Imt mentre Arturo Di Corinto, capo della Divisione della Comunicazione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), ha moderato l'incontro: "Presentiamo la nazionale italiana di hacker buoni - ha detto - Esiste da diversi anni, ma non tutti sanno che l'Italia, oltre ad avere una nazionale di calcio o pallacanestro, ha anche una nazionale di cyber defender. Gli hacker sono virtuosi della tastiera, una nazionale di giovani talentuosi che speriamo staranno sempre vicini al lato luminoso della forza, non andranno mai verso il lato oscuro e aiuteranno il Paese a raggiungere gli obiettivi di pace, democrazia e libertà".

Liviana Lotti, vice capo servizio Programmi industriali, tecnologici e di ricerca dell'Acn, ha ricordato che l'Agenzia ha "per mandato istitutivo supportare lo sviluppo delle capacità e delle competenze industriali tecnologiche e scientifiche e sostenere la formazione". "I soggetti pubblici e privati vogliono ragazzi preparati, ma anche già skillati sul campo e in questo voi finalisti - ha detto rivolgendosi ai giovani del Team Italy - insieme a tutti i ragazzi che hanno partecipato al percorso, siete la risposta positiva a livello nazionale ed europeo. Siete risorse preziosissime, questo vi dà responsabilità ma anche opportunità: vi aspettiamo nel mondo lavoro con tante possibilità per applicare le vostre conoscenze. La vostra grande responsabilità sarà quella di proteggere le nostre infrastrutture e i nostri sistemi".

I convocati hanno sviluppato tutti le proprie esperienze nel campo dell’hacking etico all’interno dei percorsi offerti da “The Big Game”, la filiera di formazione gratuita e gaming organizzata dal Cybersecurity National Lab del Cini e rivolta ai giovani dai 14 ai 24 anni che intendono acquisire competenze e conoscenze in ambito cyber. I partecipanti hanno infatti preso parte alle diverse edizioni di CyberChallenge.IT e OliCyber.IT, Olimpiadi Italiane di Cybersicurezza. "Stiamo costruendo una filiera di formazione in cybersicurezza che corrisponde ai bisogni del Paese", ha spiegato Alessandro Armando, nuovo direttore del Cybersecurity National Lab - Cini. Come ha sottolineato il nuovo direttore del Cybersecurity National Lab - Cini, si è arrivati ai giovani selezionati per il Team Italy attraverso un lavoro "radicato sul territorio che vede la partecipazione di 43 tra atenei e altri centri di ricerca e istituti che collaborano nella selezione, formazione e addestramento ai temi della cybersecurity". "Una filiera, 'the big game' - ha spiegato - per incrementare la sensibilizzazione e la cultura della cybersicurezza, affrontare la carenza di forza lavoro, creare e far crescere una comunità di cyber defencer". "Avere ragazzi preparati e far crescere la sensibilità nella conoscenza di queste tematiche è importante", ha osservato Silvia Beretta, head of Information security governance Pirelli spiegando i motivi che hanno spinto a confermare il sostegno all'iniziativa.

Gaspare Ferraro, co-chair di Ecsc 24, ha sottolineato che i campionati europei di cybersecurity partirono come evento lanciato da un paio di Paesi ed è arrivato quest'anno a coinvolgere "più di 40 Paesi: non solo tutti i membri della Ue ma anche quelli potenziali e rappresentanti dell'America, dell'Oceania e dell'Asia. Quest'anno ci mostriamo al mondo come organizzatori e sarà un momento di confronto e unione".

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