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Troppi danni per i colpi in testa, la denuncia del calciatore Raphael Varane

"Diverse commozioni cerebrali nella mia carriera, a mio figlio consiglio di non colpite di testa", ammette il giocatore francese oggi al Manchester United

Raphael Varane - (Fotogramma)
Raphael Varane - (Fotogramma)
03 aprile 2024 | 12.48
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Il calcio torna ad interrogarsi sui rischi dei danni neurologici per i traumi cranici con i colpi di testa. Il 'j'accuse' arriva da Raphael Varane, giocatore francese oggi al Manchester United, in un'intervista con 'L'Equipe'. "Ho accusato diverse commozioni cerebrali nella mia carriera", ha raccontato il calciatore. "Se ripenso al passato mi rendo contro di aver giocato due delle partite più brutte della sua carriera pochi giorni dopo aver subito un colpo di testa", ha aggiunto il campione del mondo con la Francia nel 2018, vicecampione del mondo nel 2022. Le partite 'incriminate' sono Francia-Germania nei quarti di finale della Coppa del Mondo 2014 e poi quando ha giocato con il Real Madrid, gli ottavi della Champions League 2020 contro il Manchester City.

Il calciatore ha sottolineato di aver terminato una partita "con il pilota automatico e non ricordo nulla. Sentivo affaticamento agli occhi. Se qualcuno mi avesse parlato in quel momento, non so nemmeno se avrei potuto rispondere''. Il messaggio di Varane è per il figlio: "Ha 7 anni e gioca a calcio, io gli consiglio di non andare sulla palla di testa. Per me è essenziale".

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