
“Lo studio Momentum, che randomizzava pazienti che avevano ricevuto ruxolitinib ed erano anemici a ricevere momelotinib verso danazolo, una terapia ormonale androgenica che utilizziamo oggi per il controllo dell’emoglobina, ci ha consentito di ottenere un rate di indipendenza a 24 settimane del 30% verso meno del 20% con la terapia standard”. Lo afferma Francesco Passamonti, professore di Ematologia dell’università di Milano, a margine della conferenza stampa organizzata a Milano da Gsk in occasione del via libera di Aifa alla rimborsabilità di momelotinib, inibitore selettivo delle proteine JAK1 e JAK2, per il trattamento della mielofibrosi, un tumore particolarmente aggressivo del sangue che colpisce il midollo osseo, impedendogli di formare correttamente globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.