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'Camici grigi', il buio dopo la laurea

Coas Medici: "15mila non riescono a lavorare per mancato accesso a un canale formativo"

(Fotogramma)
(Fotogramma)
15 aprile 2019 | 15.00
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"I 'camici grigi' sono circa 15.000 in tutta Italia. Sono medici che non riescono a lavorare per mancanza di possibilità di entrare in un canale formativo post-laurea: specializzazione (necessaria per assunzione ospedaliera) o formazione con i corsi per medici di medicina generale (gestiti dagli Ordini dei medici)". Lo ricorda Alessandro Garau, segretario nazionale del Coas medici dirigenti, che chiede l'intervento della ministra della Salute, Giulia Grillo, per trovare soluzioni adeguate.

"Negli ultimi anni - afferma - si è creata questa massa di medici laureati che, non trovando una via verso la specializzazione e il lavoro, o vanno all'estero o scelgono altra attività o sopravvivono con impieghi saltuari. Questa sacca di medici sottoccupati si è formata per l'inadeguatezza delle norme precedenti basate su un ottuso risparmio". "Adesso - conclude Garau - è necessario che il ministro Grillo cambi quelle norme e, considerato lo stato di necessità di medici, che si muova nell'ottica di dare un lavoro a questi laureati, per impedire che emigrino".

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