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Droga. L'esperto di dipendenze: "Torna l'eroina? Mai sparita, è cambiata la società"

Riccardo Gatti, dopo la morte della 25enne Camilla Sanvoisin a Roma: "Il mass market accontenta tutti e l'utilizzo continua lontano dagli occhi e dal cuore. Dalle sostanze di una volta ai mix, ecco i rischi di oggi. Facciamo abbastanza?"

Droga. L'esperto di dipendenze:
17 febbraio 2025 | 19.33
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"E' finito Sanremo e si ritorna alla realtà. Muore una giovane ragazza, forse per una overdose da eroina (ma aspetterei prudentemente l'esito degli accertamenti in corso), e le cronache si riempiono di titoli allarmati sul ritorno dell'eroina. E siccome i titoli saranno anche roboanti, ma non sono a caso, significa che collettivamente pensiamo che il problema eroina si sia risolto ed ora stia tornando. Questo fa notizia. Ma è una falsa notizia. L'eroina continua ad essere venduta e comprata, come sempre. Ciò che è silenziosamente cambiato è l'atteggiamento della società nei confronti dei consumi di droga, ormai trasformati in una scelta personale, a volte condivisa a volte ignorata, basta che non dia fastidio, basta che sia lontana dagli occhi e dal cuore". E' la riflessione di Riccardo Gatti, medico specialista in psichiatria e psicoterapeuta, da anni al lavoro sul tema delle sostanze psicoattive, delle dipendenze e delle dinamiche che portano al consumo.

L'esperto, commentando all'Adnkronos Salute la morte a Roma della 25enne Camilla Sanvoisin, per la quale si sospetta un'overdose di eroina, evidenzia come ormai "ciò che preoccupa, al più, è lo spaccio a cielo aperto: quando si concentra disturbando l'ordine e la sicurezza, basta spostarlo, assieme ai suoi clienti. Il concetto di droga 'pericolo pubblico numero 1', come diceva Nixon", che fu presidente degli Usa "negli anni '70, è stato dimenticato e le droghe si sono diffuse in un mass-market che sa accontentare tipologie di clienti diversi, con sostanze differenti. Un mass-market insidioso, perché diffuso, e che gradualmente prosciuga le risorse dei cittadini per permettere alla criminalità di reinvestirle, impadronendosi della società civile".

"Ogni tanto qualcuno muore - incalza Gatti - in decine di migliaia si rovinano e soffrono fisicamente e mentalmente, pensando di gestire la situazione, di usare additivi che migliorano la vita, procurandosi piacere. E c'è anche il rischio che arrivino mix di sostanze che faranno rimpiangere le droghe di una volta: anche qui notizie, allarmi e titoli che fanno dimenticare ciò che già circola e si diffonde. Ci sono molti modi di morirne, anche psichicamente, ma questo non fa notizia".

"Siamo in pericolo? Si lo siamo", assicura l'esperto. "Il mondo è cambiato, gli scenari della diffusione di droghe sono cambiati e cambiano sempre più velocemente e sono sempre più insidiosi, ma noi siamo fermi mentalmente al secolo scorso che pensiamo, giustamente, sia passato. Si muore ancora di eroina? Ma dai, come è possibile? Non sta tornando l'eroina, o forse sì, chissà. Ma certi fatti dovrebbero aiutarci a guardare la realtà per ciò che è. L'uso di droghe - conclude Gatti - è un pericolo reale e c'è chi, per interesse, fa di tutto per farcelo dimenticare e per distrarci con mille parole e concetti, con la proposta di soluzioni semplici, quanto impraticabili. Facciamo a sufficienza per evitarlo? Chiediamocelo, diamoci delle risposte, e agiamo di conseguenza, senza mentire a noi stessi".

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