Ritorno alle urne, all'inizio del prossimo anno, per il Pirellone, per la Regione Lazio e per il Molise
La candidatura in Lombardia di Letizia Moratti, appena formalizzata ("con una mia lista civica, con il terzo Polo di Calenda e Renzi") accelera la riflessione nel centrodestra in vista del ritorno alle urne all'inizio del prossimo anno, per il Pirellone, per la Regione Lazio, per il Molise. La mossa dell'ex sindaco di Milano, su cui non si fermano le accuse di tradimento soprattutto da parte dei leghisti, ora viene letta a mente fredda: "Alla fine lei ha fatto una figuraccia, il centrosinistra correrà diviso e noi dovremmo spuntarla", dice un big milanese del partito salviniano all'Adnkronos.
Dai territori lombardi, il vecchio popolo leghista difficilmente appoggerà una candidata "di sinistra", spiega l'ex deputato Gianni Fava con riferimento alle possibili alleanze 'progressiste' di Moratti. Ma certo tutto dipenderà dalla proposta politica che verrà fatta, dal programma che sceglierà l'ex sindaco di Milano. Un forte richiamo al civismo e ai temi autonomistici potrebbero infatti solleticare gli elettori che sono rimasti a casa, non votando più la Lega a trazione centralista di Matteo Salvini. Fdi e Fi però danno segnali di compattezza sulla ricandidatura di Attilio Fontana. "Sarà lui il candidato del centrodestra", assicura ad esempio la capogruppo al Senato azzurra, Licia Ronzulli. "Anche ci dovesse essere un election day insieme al Lazio per la prima settimana di febbraio, noi siamo assolutamente pronti a votare", sottolinea la coordinatrice lombarda di Forza Italia.
Da parte di Fratelli d'Italia non c'è oggi alcuna obiezione su Fontana, nell'ottica della riconferma degli uscenti, ma anche perché dopo la Sicilia a Fi con Schifani, e la probabile riconferma dell'azzurro Toma in Molise, altra Regione attesa al voto, Fdi sa di poter candidare un suo nome nel Lazio, per succedere a Zingaretti, con ottime probabilità di riuscire a riportare il centrodestra alla Pisana. "Massima stima per il presidente Attilio Fontana e per il lavoro di qualità che sta portando avanti", afferma la coordinatrice regionale lombarda di Fratelli d'Italia e ministra del Turismo, Daniela Santanchè, la quale annuncia: "Chiederò a stretto giro una riunione con gli altri coordinatori regionali delle forze di centrodestra per avere un confronto comune e condiviso per arrivare all'ufficializzazione della ricandidatura di Fontana".
Nel Lazio tra i nomi in pole, nella coalizione, sembra un po' più quotato quello del presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca, già sondato da Fdi. Lui stesso, assicurano fonti autorevoli del centrodestra romano, avrebbe dato una risposta positiva a chi lo ha interpellato. La corsa, con il nome atteso per metà novembre, vede 'in ballo' anche esponenti politici di Fratelli d'Italia.
In queste ore salgono le quotazioni di Paolo Trancassini, coordinatore regionale di Fdi nel Lazio, nato a Roma ma cresciuto dividendosi tra la Capitale e la provincia di Rieti. Un nome fortemente 'sponsorizzato' dai maggiorenti di Fratelli d'Italia delle province del Lazio, i quali - secondo quanto rilevato dall'Adnkronos - vedrebbero bene un candidato "che non sia espressione della Capitale" perché, rimarcano le stesse fonti, "i veri voti li prendiamo fuori Roma".
Restano in partita, però, anche altre ipotesi per quanto riguarda la presidenza della Regione Lazio: si continua a parlare del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, e della neo deputata Chiara Colosimo, ex consigliera regionale del Lazio, quest'ultima molto vicina alla premier Giorgia Meloni. Che però per la Regione potrebbe puntare su un 'tecnico', ritenuto in grado di battere il centrosinistra.