"L’utilizzo efficace ed efficiente delle risorse del Recovery fund è un’occasione che il Paese non può perdere. Non si tratta semplicemente di spendere le risorse ma di farlo in maniera tale che allo stesso tempo ci siano delle misure, delle riforme, che permettano il cambio di passo del Paese". Così il Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, intervenendo a #UNLOCK_IT, seconda edizione di SUDeFUTURI, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, che si tiene da oggi all'11 dicembre in diretta streaming dal Palazzo dell’Informazione di AdnKronos, in piazza Mastai a Roma.
"Il piano -spiega Mazzotta- individua le linee guida, le ipotesi. I progetti ovviamente si stanno definendo, da presentare poi alla Commissione, che poi li deve approvare. Non è escluso che qualche progetto possa anche non essere ammesso e in questo caso l'Italia potrà fare una rimodulazione con qualche altro progetto", spiega.
Secondo il Ragioniere generale dello Stato, "è stato fatto un lavoro in un lasso di tempo molto ristretto, sono stati presentati tanti progetti che sono in corso di valutazione". "E credo che questo lavoro tra dicembre e gennaio arriverà a conclusione. Un sforzo che sta continuando e che credo continuerà ancora qualche tempo", conclude.
E sull'impegno di Rgs per il Recovery Fund Mazzotta ha continuato "Quello che possiamo fare è provare a dare un supporto a tutte le amministrazioni che sono coinvolte. Lo faremo noi come Ragioneria generale dello Stato ai sensi dell'articolo 184 del disegno di legge di bilancio fornendo una piattaforma unica che sarà a disposizione di tutte le piattaforme che saranno coinvolte nell'attuazione dei progetti. Piattaforma con la quale noi attiveremo forme di monitoraggio del cronoprogramma. A differenza infatti dei fondi strutturali il Recovery non andrà a rendicontazione ma a cronoprogramma con target e risultati stabiliti da raggiungere entro un certo periodo di tempo".
"L'afflusso delle risorse -ha spiegato- arriverà se rispetteremo questo cronoprogramma. E' un nuovo meccanismo". E quella messa a disposizione da Rgs, ha aggiunto, "sarà una piattaforma unica per evitare di duplicare l'afflusso delle informazioni e dovrà essere alimentata dalle amministrazioni".
"Questo afflusso di dati andranno verso la struttura di governance, formata dai ministeri e dalla struttura di missione che si sta ipotizzando. Ci dovrà essere un cambio di passo anche da parte delle amministrazioni, dal punto di vista dell'efficienza e della burocrazia, che dovrà mettere a terra questi progetti", ha concluso.