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L'imprenditore al Corriere della Sera: "Grande lavoratrice, la conosco da 40 anni. Le avevo sconsigliato di riferire in Senato, non so perché è andata"
Daniela Santanchè, nel mirino dell'opposizione dopo l'inchiesta di Report sulle aziende e il passaggio in Senato per riferire sulla vicenda, "la conosco da quarant'anni, da quando da ragazzi giocavamo a bocce a Cuneo. È stata sempre una gran lavoratrice". Parola di Flavio Briatore che difende la ministra amica e collega imprenditrice dalle pagine del Corriere della Sera.
"Io - spiega l'imprenditore - non capisco il problema, se sono i debiti verso lo Stato, li ha rateizzati", aggiungendo come la ministra avrebbe anche "messo a disposizione pure la sua casa". In un Paese "normale", afferma ancora Briatore, "le direbbero chapeau, qui si scatena un ambaradan mediatico" tanto da averle "pure sconsigliato di riferire in Senato. Non so perché è andata". "Per fronteggiare i debiti - aggiunge - si è pure privata di una partecipazione al Twiga, un'azienda che va bene. Questo andrebbe apprezzato".
Sul discorso in Aula di Santanchè, che in un passaggio ha fatto intendere come alcuni politici che pubblicamente la attaccano chiedano poi in privato di poter entrare al Twiga, Briatore minimizza: "So per certo che non voleva dire che non pagano o chiedono sconti". Al Twiga, aggiunge, "vengono politici di destra, di sinistra, di centro. Magari chiamano, fai la gentilezza di prenotare per loro, ma pagano tutti".