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Casa, Agefis: difficoltà legate agli aggiornamenti catastali post interventi edilizi incentivati

Il 57% dei tecnici ha lavorato su interventi legati al Superbonus negli ultimi tre anni, mentre l’81% si è occupato di lavori agevolati da bonus ordinari

Casa, Agefis: difficoltà legate agli aggiornamenti catastali post interventi edilizi incentivati
10 dicembre 2024 | 14.06
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Sono diverse le difficoltà operative legate agli aggiornamenti catastali post interventi edilizi incentivati. E' quanto rileva l'indagine Agefis (Associazione dei geometri fiscalisti) condotta da GruppoPiù. L’indagine, realizzata all’inizio di dicembre su un campione rappresentativo della categoria dei geometri, ha infatti evidenziato come il settore tecnico abbia affrontato sfide normative e operative nell’adeguamento delle rendite catastali. Dai dati emerge che il 57% dei tecnici ha lavorato su interventi legati al Superbonus negli ultimi tre anni, mentre ben l’81% si è occupato di lavori agevolati da bonus ordinari. Tuttavia, solo una minoranza ha eseguito aggiornamenti catastali completi, spesso a causa di resistenze normative e operative. "Nonostante l’elevato numero di lavori realizzati - dichiara Mirco Mion, presidente di Agefis - l’adeguamento delle rendite catastali ha interessato solo una parte limitata degli interventi. Le difficoltà principali sono la mancanza di chiarezza normativa e la resistenza dei proprietari, che temono rincari".

Tuttavia, l’aggiornamento catastale ha comportato incrementi della rendita limitati nella maggior parte dei casi: per l’81% dei tecnici gli aumenti sono stati inferiori al 25%. Anche l’impatto economico dell’aggiornamento catastale per il cliente finale è percepito come moderato o marginale dalla grande maggioranza dei partecipanti all’indagine: eppure, tali adeguamenti sono fondamentali per garantire equità fiscale e una rappresentazione corretta del valore immobiliare.

Tra le sfide segnalate dai professionisti, la mancanza di chiarezza normativa e la resistenza dei clienti ad aggiornare la rendita catastale sono le problematiche più ricorrenti, mentre complessità burocratiche e difficoltà tecnologiche hanno avuto un peso minore, rimanendo comunque aree che richiedono interventi di miglioramento. La digitalizzazione rappresenta, invece, un fattore positivo: per il 45% dei tecnici ha semplificato notevolmente il processo, ma ulteriori investimenti in innovazione potrebbero rendere il sistema ancora più efficiente.

Inoltre, come ha sottolineato recentemente anche Ernesto Baragetti, consigliere del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati con delega al Catasto, rimane di fondamentale importanza semplificare l’accesso alle planimetrie catastali, strumenti essenziali per garantire trasparenza nelle transazioni immobiliari e nelle verifiche tecniche. Attualmente, il processo è ostacolato da burocrazia eccessiva, come la necessità di una delega formale da parte del proprietario. "Sburocratizzare l’acquisizione delle planimetrie non solo semplificherebbe il lavoro dei tecnici, ma migliorerebbe anche la trasparenza del mercato immobiliare", commenta Baragetti.

La necessità di una revisione generale delle rendite catastali è un tema centrale emerso dall’indagine: il 45% dei tecnici intervistati si è dichiarato favorevole a un aggiornamento che allinei le rendite ai valori di mercato attuali, ritenendolo uno strumento per garantire maggiore equità fiscale. "Un sistema più aderente al reale valore del patrimonio immobiliare non solo renderebbe il sistema più giusto, ma aiuterebbe anche a migliorare la pianificazione urbana e a valorizzare gli interventi edilizi", afferma Mion.

Affrontare una riforma delle rendite non significa soltanto ricalcolare valori fiscali, ma costruire un sistema più trasparente, equo e sostenibile per il futuro. Il cambiamento deve essere accompagnato da un sostegno normativo chiaro e da una comunicazione efficace verso i cittadini e tecnici: solo così il nostro sistema immobiliare potrà essere più competitivo e coerente con le esigenze di un’economia moderna.

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