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"Così abbiamo preso i nordcoreani", l'operazione ucraina che beffa la Russia

Due militari di Pyongyang catturati nel Kursk, le forze russe hanno tentato in tutti i modi di evitare il blitz

Soldati in azione
Soldati in azione
16 gennaio 2025 | 13.45
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La cattura di due soldati della Corea del Nord da parte delle forze armate di Kiev è una delle news più rilevanti negli ultimi giorni della guerra tra Ucraina e Russia. Ed è un evento che può avere ripercussioni al di là delle operazioni belliche, nelle quali i militari inviati da Kim Jong-un affiancano le truppe di Mosca.

I soldati nordcoreani dispiegati al fianco delle forze russe nella regione russa Kursk - invasa dall'Ucraina all'inizio di agosto 2024 - fanno parte di un'unità specializzate, combattono bene e temono ripercussioni per la loro cattura, sui familiari, in patria, emerge dagli interrogatori che gli ucraini stanno effettuando sui primi due militari di Pyongyang presi da quando migliaia di militari di un Paese terzo, la Corea del Nord, sono stati dispiegati al fronte, al fianco dei russi, o dalle impressioni dei militati che hanno partecipato alla loro cattura.

"I familiari di un soldato nordcoreano fatto prigioniero sono in grave pericolo nel momento in cui si viene a sapere, con ogni probabilità vengono uccisi. Non bisogna sottostimare questi militari, si orientano molto bene e rispondono a una loro catena di comando. Anche gli ufficiali di grado più basso hanno esperienza. Le manovre di base che conducono sono molto precise", testimonia "Tasso", nome in codice di uno dei soldati ucraini che questo mese ha preso parte all'operazione per la loro cattura, a Radio Free Europe, precisando che questa è l'opinione personale che si è fatto.

Anche le forze russe mobilitate nel Kursk fanno di tutto per evitare che i soldati inviati dalla Corea del Nord siano catturati. Quando due di loro sono stati presi - dopo due precedenti tentativi falliti - i russi hanno cercato di sigillare il teatro per evitare che i soldati di Pyongyang fossero portato via dal campo di battaglia.

I russi hanno eretto quel giorno una barriera di fuoco di artiglieria contro i soldati dell'ottavo reggimento delle forze per le operazioni speciali ucraine per bloccarle dentro la foresta insieme a uno dei due soldati nordcoreani catturati in una operazione che aveva proprio questo obiettivo. I soldati di Kiev "si erano preparati". "Avevamo imparato alcune frasi e cercavamo di comunicare con il soldato a gesti e con battute, lui ripeteva 'Pyongyang, Pyongyang'", ha aggiunto "Greco", un altro soldato ucraino coinvolto nell'operazione.

"Hanno probabilmente capito che volevamo portare via il loro uomo ed è iniziato un massiccio fuoco di artiglieria. Sparavano molto vicino e in modo molto accurato. Hanno cercato di impedirci fino all'ultimo momento di portarlo fuori", ha spiegato "Greco", il soprannome del soldato ucraino. I russi hanno anche cercato di usare un Fpv, un drone pilotato in remoto con un visore. "Neanche questo è riuscito a colpire".

Il soldato nordcoreano era rimasto ferito a una gamba e lasciato indietro dai russi in ritirata in una zona sotto osservazione in cui gli ucraini avevano trovato il modo di avanzare. "Li abbiamo colti di sorpresa. Non hanno avuto il tempo di orientarsi mentre li spingevamo via dal quel punto e abbiamo portato via il prigioniero", aggiunge "Tasso".

Il nordcoreano non ha realizzato quello che stava accadendo. Gli ucraini si sono avvicinati molto velocemente. Era difficile scorgerli perché erano mimetizzati. Alcuni soldati hanno puntato i fucili contro il nordcoreano per evitare che aprisse il fuoco contro i nemici o si suicidasse (l'ordine ai soldati di suicidarsi per evitare la cattura è una storia molto in voga fra i soldati ucraini che trova scettici gli analisti, ndr). Lo hanno medicato e consegnato ai medici militari. Il soldato di Pyongyang chiedeva cibo e acqua.

Il primo tentativo di far prigioniero un nordcoreano era fallito perché il soldato era gravemente ferito ed è morto poco dopo essere stato preso. Il secondo perché il soldato si sarebbe, secondo le forze di Kiev, tolto la vita.

Questo mese invece gli ucraini sono riusciti a catturare due soldati, di 20 e 25 anni, che sono sottoposti a interrogatori, come ha riferito lunedì l'intelligence militare di Kiev. Sono anche state diffuse le loro immagini, sulle brandine di un letto a castello e con il volto oscurato. "Le informazioni che raccogliamo da loro sono importanti non solo come elementi di intelligence operativa ma anche come strumento politico per rivelare la partecipazione delle forze ufficiali nordcoreane alle azioni militari russe", ha spiegato il portavoce dell'agenzia, Evghen Yerin.

Cosa hanno detto i nordcoreani

Uno dei due militari di Pyongyang ha ammesso che "ci sono state perdite significative fra i militari nordcoreani inviati in Russia", secondo quanto ha riferito l'agenzia di stampa sudcoreana. Secondo l'intelligence di Seul hanno perso la vita al fronte in Russia più di 300 nordcoreani e 2.700 sono rimasti feriti. E ha denunciato che quando è stato catturato era senza cibo e aqua da giorni.

I soldati di Pyongyang non hanno documenti nordcoreani. Ma russi e senza fotografia. Parlano solo coreano che è molto difficile da dissimulare. Uno dei due soldati catturati non parla neanche per un problema alla mascella, risponde alle domande a gesti o per iscritto a domande poste in coreano, il secondo parla fluentemente in coreano. I soldati di Kiev sono riusciti a recuperare anche appunti scritti a mano in coreano da soldati uccisi, con termini usati solo in Corea del Nord.

Le forze ucraine sono riuscite ad avanzare nella regione russa di Kurk con una operazione a sorpresa lo scorso agosto. In seguito Mosca ha ripreso il controllo di circa il 40 per cento del territorio perso. Ma Kiev controlla ancora circa 500 chilometri quadrati della regione.

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