"Provo una enorme emozione ma anche un grande senso di responabilità". Sono le prime parole, all'Adnkronos, del neo rettore di Palermo Massimo Midiri, appena eletto con 1.463 preferenze. "La prima cosa che farà appena mi insedierò - annuncia - è mettere le mani sui regolamenti dell'ateneo che a volte sono in contraddizione tra loro. La semplificazione sarà la parola d'ordine che daremo agli uffici. Oggi, ad esempio - dice - molti non fanno ricerca perché impauriti da lungaggini burocratiche". "Un voto così ampio mi porta a immaginare una collettività intera che ha voluto fortemente queste elezioni - aggiunge Midiri - La cosa mi impaurisce ma mi fa anche piacere, perché mi da la forza di potere contare su tanti e tanti collegi straordinari". "E' una possibilità enorme per Palermo - spiega - sarà un sestennio delicato che vede un'apertura di credito da parte dell'Europa solo fino al 2025. Abbiamo tre anni per intercettare fondi, per me è un obiettivo imprescindibile". Ma come ha fatto a convincere i suoi elettori a votare per Midiri? "Forse ha convinto molto l'idea di squadra ampia, con 8 prorettori più il vicario e me - dice - io vorrei creare una squadra di governo che non decida dall'alto. E che possa scegliere con tutte le sensibilità più adatte".
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