Il governo sembra aver frenato sull'estensione dell'obbligo anche nella Pa e nel privato. Maggioranza agitata causa Lega
Il Green pass obbligatorio in Italia e la relativa estensione per la scuola approdano oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri. Ma il governo, che vede la maggioranza in agitazione per le posizioni della Lega, sembra prendere tempo e frenare sul certificato verde da applicare agli statali e anche al settore privato, preferendo procedere per gradi e fermarsi - almeno per ora - ai soli dipendenti di mense scolastiche e al personale delle pulizie impiegato nelle scuole. Prioritario il ritorno in sicurezza sui banchi e niente accelerazione, quindi, sul dl unico. Un 'piccolo' passo in avanti tutto sommato rispetto alle novità attese sull'estensione, aspettando che il tema venga trattato nella cabina di regia, non ancora convocata, che con ogni probabilità sarà rinviata alla prossima settimana.
E intanto non si placano le frizioni che scuotono la maggioranza: a soffiare ancora sul fuoco è il Carroccio, che martedì e mercoledì ha votato alla Camera gli emendamenti di FdI per limitare la portata del dl Green pass. Un voto che non ha messo in difficoltà la maggioranza, ma che suscita in ogni caso le ire dei colleghi amplificando le divisioni interne. "Un grave messaggio di ambiguità" da parte della Lega, sintetizza il ministro della Salute Roberto Speranza, che nella serata di ieri ha puntato il dito: "E' come se in un tema delicato come quello della salute abbiamo un pezzo di politica che sta là vedere se si può prendere qualche voto o no". Ma "l'estensione del Green pass - ha assicurato - non è una scelta politica" né è oggetto "di trattativa politica".
E se "imprese e lavoratori vogliono politici del sì sì, no no. Per noi è 'Sì al #greenpass' e no all’ambiguità verso il mondo no Vax" - ha scritto oggi Enrico Letta su Twitter lanciando l'ennesima stoccata a Salvini - per Matteo Renzi "nel merito, la posizione di Salvini è assurda, è folle. Poi: che Letta voglia togliere Salvini dal governo lo dice da mesi, che Salvini non ne voglia sapere è altrettanto vero, ma l'arbitro è Draghi", ha quindi sottolineato.
E sempre ieri anche il leader M5S Giuseppe Conte ha chiesto chiarezza. "Invito, senza polemiche, la Lega, che si è assunta una responsabilità" sostenendo il governo Draghi, "a essere conseguente e chiarire la propria posizione" sul green pass.
La replica di Salvini? Sul tipo di provvedimento che verrà adottato oggi in Cdm "non ho idea", ma "sicuramente non c'è l'imposizione a milioni di lavoratori del settore pubblico e privato". La Lega "sarà responsabile e costruttiva come sempre", le parole del leader leghista che torna poi a sfidare i colleghi della maggioranza: "Con Draghi - dice - andiamo d'amore e d'accordo, Letta e Conte si tengano le loro preoccupazioni...", la stoccata.