Il ministro Lamorgese: "La regola è che venga richiesto il certificato senza documento. Non si può pensare che i controlli vengano fatti dalla polizia"
I controlli sul green pass obbligatorio in luoghi al chiuso in Italia, come ristoranti e bar, non possono essere fatti dalla polizia. E' quanto precisa il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese: "Non si può pensare che i controlli sul green pass li facciano le forze di polizia perché questo sarebbe distogliere dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza, mentre non escludo qualche controllo a campione da parte della polizia amministrativa", dice il ministro. "La regola -precisa- è che venga richiesto il green pass senza il documento di identità".
Da venerdì 6 agosto i titolari di ristoranti, bar, cinema, teatri e musei sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga solamente se muniti del certificato verde, ma molti esercenti denunciano disagi e difficoltà nei controlli. I titolari o i gestori di servizi e attività per cui è previsto l’accesso con obbligo di certificazione verde Covid-19 sono tenuti a verificare la documentazione con l’App VerificaC19, attiva già da fine giugno, che accerta l’autenticità e verifica che l'intestatario abbia i requisiti necessari.
Secondo quanto previsto dal decreto, "in caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni".