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Recovery, bozza non scioglie nodo governance: il testo

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07 gennaio 2021 | 16.50
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Dopo aver apportato le ultime limature, la nuova bozza del Recovery plan è stata inviata alle forze di maggioranza. E' quanto si apprende da fonti di governo. Il documento con le linee di indirizzo per il piano nazionale di ripresa e resilienza non affronta il nodo della governance, uno dei punti che più ha creato tensioni e fibrillazioni nel governo. Nel testo, di appena 13 pagine oltre alle tabelle con i nuovi saldi, sul punto della cabina di regia è scritto solo che "la presentazione del PNRR necessiterà di una più precisa definizione delle riforme e delle strategie di settore connesse al Piano e di ulteriori passaggi politico-amministrativi che consentano di finalizzare le progettualità e le tempistiche previste, attraverso l’individuazione dei soggetti responsabili, delle attività da compiere e delle modalità operative di lavoro e di coordinamento delle amministrazioni e degli attori istituzionali a vario titolo coinvolti".

Sale a 222,03 il saldo della nuova bozza del piano di resilienza visionato dall'Adnkronos. Le risorse per la salute, oggetto di scontro nelle ultime settimane, passano da 9 a 19,72 miliardi. La fetta più cospicua della torta va al capitolo 'rivoluzione verde e transazione ecologica', cui spettano 68,94 miliardi. Seguono gli investimenti per la 'digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura': 45,86 miliardi. Alle infrastrutture andranno 31,98 miliardi, all'Istruzione e alla ricerca 27,91, mentre all'inclusione e alla coesione 19,72 miliardi.

PIU' FONDI PER SSN - Un balzo in avanti di oltre 10 miliardi, dai 9 previsti nella bozza iniziale a 19,7 miliardi dell'ultimo testo. Il Recovery plan a cui lavora il governo rimpingua i fondi per il Sistema sanitario nazionale, destinando 7,9 miliardi -di cui 400 milioni proveniente dal ReactEu- all''Assistenza di prossimità e telemedicina', e 11,8 miliardi (1,3 di ReactEu) al capitolo 'Innovazione dell'assistenza sanitaria'.

"La prima componente, 'Assistenza di prossimità e telemedicina', incrementata di quasi tre miliardi - si legge nel testo di sintesi inviato alle forze di maggioranza - è finalizzata a potenziare e riorientare il Ssn verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria; a superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari regionali garantendo omogeneità nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza - 'LEA'; a potenziare la prevenzione e l’assistenza territoriale, migliorando la capacità di integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali. Si vuole anche sviluppare un modello di sanità pubblica ecologica e un sistema di sorveglianza della sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti, in grado di preservare la salute dei cittadini a partire dalla salute dell’ambiente mitigando l’impatto dei fattori inquinanti. Lo stanziamento totale per questa componente è di 7,5 miliardi, a cui si aggiungono 400 milioni di ReactEu".

"La seconda componente, 'Innovazione dell’assistenza sanitaria', anch’essa significativamente potenziata - si legge ancora nel documento - è finalizzata a promuovere la diffusione di strumenti e attività di telemedicina, a rafforzare i sistemi informativi sanitari e gli strumenti digitali a tutti i livelli del SSN, a partire dalla diffusione ancora limitata e disomogenea della cartella clinica elettronica". "Rilevanti investimenti sono quindi destinati all’ammodernamento delle apparecchiature e a realizzare ospedali sicuri, tecnologici, digitali e sostenibili, anche al fine di diffondere strumenti e attività di telemedicina. Lo stanziamento totale di questa componente è di 10,5 miliardi, a cui si aggiungono 1,3 miliardi di ReactEu".

PIU' FONDI A ISTRUZIONE E RICERCA - Quasi 28 miliardi, 27,9 per l'esattezza, le risorse del Recovery plan destinate all'Istruzione e alla ricerca. "La prima componente, 'Potenziamento delle competenze e diritto allo studio' - si legge nelle 13 pagine delle linee di indirizzo del piano - è dedicata al potenziamento delle competenze e del diritto allo studio, alla lotta contro la povertà educativa e ai divari territoriali nella quantità e qualità dell’istruzione. La componente è stata significativamente rafforzata nella sua dotazione finanziaria", si rivendica nel testo.

"Le linee portanti sul contrasto ai divari territoriali sono costituite da un forte investimento su asili nido, scuole di infanzia e sezioni primavera, potenziato per colmare il divario nei confronti dei paesi europei più avanzati, in particolare nel Mezzogiorno - si legge ancora nel testo - insieme a interventi sulle scuole con maggiore incidenza di abbandono ed esiti educativi deboli, e finanziamenti per alloggi per studenti. Per il potenziamento della didattica si prevedono interventi per la didattica digitale integrata, le competenze STEM e il multilinguismo, con un focus specifico alla formazione delle donne". "È stato inserito un progetto da un miliardo per l’estensione del tempo pieno nelle scuole. Parallelamente si investirà, con maggiori risorse, nelle infrastrutture (cablaggio, laboratori, aule didattiche). Infine, si intende favorire una maggiore integrazione tra scuole superiori e università e il rafforzamento dell’istruzione professionalizzante rivolta al mondo del lavoro, una riforma e un investimento molto importanti per le nuove generazioni. Si tratta di una componente particolarmente significativa non solo per la dimensione generazionale del PNRR, ma anche per quelle di genere e territoriale. Appare opportuno a tal fine sviluppare ulteriormente gli investimenti e i progetti operativi all’interno di precise linee di riforma. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 15,4 miliardi, a cui si aggiungono 1,35 miliardi di ReactEu". "La seconda componente, 'Dalla ricerca all’impresa', guarda alla ricerca di base, applicata e al trasferimento tecnologico. Mira a rafforzare il sistema della ricerca lungo le diverse fasi della maturità tecnologica e a innalzare il potenziale di crescita del sistema economico, agendo in maniera sistemica sulla leva degli investimenti in R&S, tenendo conto dei divari territoriali e della tipicità delle imprese".

"Una prima direttrice di intervento, significativamente potenziata - viene rimarcato nelle linee di indirizzo del Recovery plan - è rivolta al rafforzamento della filiera di R&S nel sistema della ricerca e nel sistema economico, attraverso il potenziamento delle grandi infrastrutture di ricerca, i partenariati allargati per lo sviluppo di progetti di ricerca orientati alle sfide strategiche di innovazione che il Paese ha davanti a sé. In particolare, sono stati introdotti interventi per due miliardi volti al finanziamento del fondo programma nazionale della ricerca, dei nuovi PRIN, e del fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca, in particolare nel Mezzogiorno". "Una seconda direttrice si focalizza sul potenziamento dei meccanismi di trasferimento tecnologico, incoraggiando – con partnership ed investimenti pubblici e privati – l’innovazione attraverso l’uso sistemico dei risultati della ricerca da parte del tessuto produttivo. Sono contemplati, in quest’ambito, investimenti per il potenziamento di strutture di ricerca e la creazione di “reti nazionali” di R&S su alcune tecnologie abilitanti (Key Enabling Technologies), la creazione di "ecosistemi dell'innovazione” attorno a “sistemi territoriali” di R&S. L’ultima direttrice prevede interventi di sostegno all’innovazione nelle PMI attraverso dottorati innovativi e green. Le risorse complessive per questa componente sono pari a 15,4 miliardi, a cui si aggiungono 1,35 miliardi di ReactEu".

68,94 MLD A 'RIVOLUZIONE GREEN' - Un totale di 68,94 miliardi destinati alla "Rivoluzione verde e transizione ecologica", la Missione 2 del Pnrr, stando a quanto si legge nella bozza che dovrebbe essere vagliata dal prossimo Cdm. La prima componente, “Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare” (5,2 miliardi più 300 milioni di ReactEu) si articola su due linee progettuali: la prima punta a conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorare la competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, potenziare le infrastrutture della logistica del comparto; la seconda, punta alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti al fine del completamento del ciclo e all’ammodernamento di quelli esistenti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare.

Si investirà nel potenziamento e innalzamento tecnologico della raccolta differenziata, nello sviluppo di impianti di produzione di materie prime secondarie, nella conversione del biogas per la produzione di bio-metano da impiegare nei trasporti e anche per usi civili. Inoltre, questa linea di azione punta alla costituzione, nel quadro del fondo dei fondi connesso al Pnrr, di un fondo operativo volto a far leva sulle risorse del piano per favorire lo sviluppo dell’economia circolare e della chimica sostenibile. La seconda componente, “Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile” (17,5 miliardi più 680 milioni di ReactEu) punta a incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in linea con gli obiettivi europei, a stimolare lo sviluppo di una filiera industriale in questo ambito e a potenziare e a digitalizzare le infrastrutture di rete elettrica. L’aumento della produzione da fonti rinnovabili sarà realizzato in misura importante tramite lo sviluppo di parchi eolici e fotovoltaici offshore.

Un’ulteriore linea progettuale, che viene rafforzata, riguarda gli investimenti nella filiera dell’idrogeno: risorse importanti sono destinate a forme di partenariato che convoglino le attività dei diversi centri di ricerca pubblici e privati per far convergere gli stati di avanzamento della ricerca disseminati sul territorio. Tra gli investimenti previsti, lo sviluppo del DRI connesso al progetto di decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto e alla produzione di acciaio verde in Italia. Una specifica linea di azione è rivolta allo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso il potenziamento delle infrastrutture per il trasporto rapido di massa e delle ciclovie e a un imponente rinnovamento del parco circolante di mezzi per il trasporto pubblico locale. Si promuove il rilancio dell’industria italiana produttrice di mezzi di trasporto pubblico e della relativa componentistica tramite public procurement, sostegno a ricerca e sviluppo, contributi agli investimenti. La distribuzione territoriale degli investimenti di questa componente dedicherà una quota significativa di risorse, superiore al 34%, al Mezzogiorno.

ESTENSIONE SUPERBONUS 110% A FINE 2022 - La terza componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” (30,4 miliardi più 320 milioni di ReactEu) punta all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture. Per quanto riguarda il patrimonio privato, è prevista l’estensione della misura del superbonus del 110% al 31 dicembre del 2022 per il completamento dei lavori nei condomini e al 31 dicembre del 2023 per gli IACP e per gli 10 interventi di messa in sicurezza antisismica. E’ anche potenziato lo stanziamento per gli interventi di efficientamento energetico e riqualificazione degli edifici pubblici delle aree metropolitane.

La quarta componente, “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, riguarda la tutela del territorio e della risorsa idrica, attraverso interventi sul dissesto idrogeologico, sulla forestazione e tutela dei boschi (finanziati per 1 miliardo dalle risorse FEASR), sugli invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche (finanziati per 520 milioni dalle risorse FEASR. E’ stata introdotta una nuova linea progettuale di 500 milioni (di cui 200 del ReactEu) dedicata alle infrastrutture verdi urbane. Lo stanziamento totale per questa componente è di 14,3 miliardi, a cui si aggiungono 200 milioni di ReactEu.

8 MLD PER IL TURISMO - La terza componente della missione 1 dedicata a digitalizzazione e innovazione riguarda, “Turismo e cultura”: nella bozza del Pnrr si definisce "significativamente rafforzata". Lo stanziamento totale per questa componente è di 8 miliardi. L'obiettivo è quello di incrementare il livello di attrattività del sistema turistico e culturale del Paese attraverso la modernizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali, la formazione ed il potenziamento delle strutture ricettive attraverso investimenti in infrastrutture e servizi turistici strategici. Anche in tale ultimo caso, si prevede la creazione di un fondo di fondi, con un fondo operativo di 500 milioni (facendo leva sui fondi Pnrr per coinvolgere capitali europei - Bei/InvestEU - e privati) per aumentare la portata dell’intervento su infrastrutture di ricettività e dei servizi turistici.

Oltre all’incremento delle risorse destinate a progetti dei comuni per investimenti su luoghi identitari sul proprio territorio, e allo stanziamento di risorse aggiuntive per interventi sul patrimonio artistico-culturale di Roma in occasione del Giubileo, è stato inserito un progetto Cultura 4.0. Tale progetto nasce con l’obiettivo di"promuovere l’integrazione tra scuola, università, impresa e luoghi della cultura attraverso l’interazione tra le imprese creative ed artigianali con attività di formazione specialistica turistica, archeologica e di restauro". Il disegno degli interventi "punterà a valorizzare in particolare la dimensione femminile, generazionale e territoriale del cluster, disegnando gli interventi in modo da destinare una quota significativa di risorse alle regioni del Mezzogiorno e agli ambiti di attività caratterizzati da un’incidenza relativamente elevata di professionalità femminile e giovanile" si legge nel documento.

PER INCLUSIONE E COESIONE 27,6 MLD - Peserà 27,6 mld la Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation Italia” reltivamente ai capitoli inclusione e coesione. E' quanto si legge nella bozza che dovrebbe essere vagliato dal prossimo Cdm. Le “Politiche per il lavoro” sono state "significativamente potenziate" e si tradurranno " nella revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, nel rafforzamento dei centri per l’impiego e della loro integrazione con i servizi sociali e con la rete degli operatori privati". Non solo. Le risorse serviranno anche a modernizzare il mercato del lavoro "al fine di migliorare l’occupazione e l’occupabilità, soprattutto giovanile , attraverso l’apprendistato duale e il servizio civile universale, e in particolare dei Neet, delle donne e dei gruppi vulnerabili".

A questo si aggiungerà " la promozione di nuove competenze attraverso la riforma del sistema di formazione". Nello specifico, si legge ancora: si interverrà nella ridefinizione degli strumenti di presa in carico dei disoccupati con politiche attive dedicate e progettazione professionale personalizzata.

INTRODUZIONE - "Avvertenza. Il presente documento costituisce una sintesi delle attività di rielaborazione della bozza di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). È il risultato del lavoro svolto dal Governo nel confronto con le forze politiche di maggioranza, che si è intensificato nelle ultime settimane anche attraverso l’elaborazione di osservazioni e proposte di modifica alle bozze di lavoro preliminari", si legge nel documento con le linee di indirizzo per la bozza da sottoporre al Cdm. "È un documento di lavoro interno al Governo, per favorire il raggiungimento dell’accordo politico sulle modifiche alla bozza di PNRR. Lo sforzo compiuto è di rendere più chiara, alla luce delle novità intervenute, la visione d’insieme della strategia di investimenti e riforme del Piano".

"La bozza di PNRR sarà poi analizzata nel prossimo Consiglio dei Ministri e costituirà la base di discussione per il confronto con il Parlamento, le Istituzioni regionali e locali, le forze economiche e sociali, il Terzo Settore e le reti di cittadinanza, ai fini dell’adozione definitiva del Piano 'Next Generation Italia'. La presentazione del PNRR necessiterà di una più precisa definizione delle riforme e delle strategie di settore connesse al Piano e di ulteriori passaggi politico-amministrativi che consentano di finalizzare le progettualità e le tempistiche previste, attraverso l’individuazione dei soggetti responsabili, delle attività da compiere e delle modalità operative di lavoro e di coordinamento delle amministrazioni e degli attori istituzionali a vario titolo coinvolti".

"INDEBITAMENTO NON GRAVI SU GIOVANI" - "La ripartizione tra progetti in essere e nuovi progetti - si legge ancora nel documento di sintesi di 13 pagine - tiene conto della sostenibilità del quadro di finanza pubblica. Sulle nuove generazioni infatti non deve gravare l’onere di un eccessivo indebitamento. I giovani devono essere i principali beneficiari degli effetti e dei risultati attesi dalla realizzazione del Piano".

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