"Ora legge con preferenze"
"Il Movimento 5 Stelle ha realizzato una pulizia etica all’interno delle Istituzioni che anche i detrattori o coloro che legittimamente criticano molte proposte grilline, dovrebbero ammettere. Ma non succederà mai. Certi volponi della carta stampata o della politica non essendo riusciti ad incidere sulle oscenità della casta preferiscono sminuire chi l’ha fatto". Lo scrive Alessandro Di Battista in un lungo editoriale su Tpi nel quale, tra l'altro, punta il dito contro "la monarchia editoriale degli Elkann" che "si è schierata contro il taglio dei parlamentari".
"Dalle redazioni di Repubblica ed Espresso partono moniti sul pericolo democratico" del taglio del numero dei parlamentari. "Il fatto che La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, Il Tirreno, la Nuova Sardegna, Il Mattino di Padova, Il Messaggero veneto, Il Piccolo di Trieste, La Gazzetta di Mantova, La Gazzetta di Reggio, La Gazzetta di Modena, L’Huffington Post, Business Insider Italia, Mashable Italia, La Nuova Ferrara, La Nuova Venezia, Il Corriere delle Alpi e ancora L’Espresso, Limes, Micromega e poi Radio Deejay, Radio Capital e altre testate, radio, webTv e siti internet appartengano tutte alle stesso padrone, ovvero John Elkann, non rappresenta un pericolo per la libertà di stampa?".
"Voterò Sì al referendum perché", oltre alla questione della rappresentanza, "il taglio potrebbe imporre al Parlamento l’approvazione di una nuova legge elettorale che ci dia la possibilità di scegliere deputati e senatori. Potrebbe, sia chiaro. I tentativi di bloccare il ritorno alle preferenze saranno infiniti". E conclude: "Ecco, io credo che il sistema politico-mediatico-finanziario si stia schierando a favore del NO proprio perché il ritorno alle preferenze potrebbe ostacolare gli innumerevoli tentativi di cooptazione dei parlamentari".