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Conte: "Non è tutti contro Salvini"

Il premier in conferenza stampa sulle differenze con il precedente governo: "Su immigrazione risultati migliori senza clamore". Poi l'intervento sul caso Gregoretti e la precisazione su Salvini: "Pericolosa sua modalità di interpretare la leadership". Il leghista all'attacco: "Da Conte solo balle"

(Afp)
(Afp)
28 dicembre 2019 | 12.56
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"Il tema dell'immigrazione è sparito un po' dai radar... Stiamo conseguendo degli ottimi risultati, per certi versi anche migliori rispetto al precedente esecutivo, senza clamori. L'Italia chiuderà il 2019 con meno di 12mila sbarchi. Il 2018 è stato chiuso con circa il doppio degli sbarchi". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte alla conferenza stampa di fine anno, ponendo l'accento anche sul tema dei ricollocamenti. Sulla vicenda della nave Gregoretti invece "sto completando le verifiche, perché mi occupo contemporaneamente di tantissimi dossier. Con il massimo scrupolo, con la massima correttezza verificherò il ruolo che ho avuto".
"Ho fatto già una verifica - ha aggiunto - per quanto riguarda i messaggi anche sul cellulare, sto facendo fare una verifica per quanto riguarda le mail, sicuramente dal primo riscontro c'è stato un coinvolgimento della presidenza, come è sempre avvenuto, per la ricollocazione".
"In questo momento non ho avuto ancora riscontri sul mio coinvolgimento per quanto riguarda invece lo sbarco, però non ho ancora sciolto la riserva, voglio completare tutte le verifiche. Se troverò un frammento di coinvolgimento - ha sottolineato Conte - sarò il primo a dirlo, perché è giusto che sia così, però permettetemi di completare l'istruttoria".

"Non sono solito sottrarmi alle responsabilità. Anche io commetto degli errori, il tema non è tutti contro Salvini", continua il premier, che aggiunge: "Ho commesso anche io degli errori e sono disponibile ad ammetterli. Però quando dico che in materia di immigrazione non sono mai stato favorevole allo schema 'porto aperto porto chiuso', questo l'ho detto in tutte le occasioni", rimarca il presidente del Consiglio. "Se ho commesso errori me ne assumo le conseguenze. Però - ha aggiunto - se lo spread è salito, non lo ha fatto per le mie dichiarazioni". "Vengo accusato - spiega ancora - di essere un traditore, di essere asservito alla Germania e la Francia... Nella retorica politica cogliamo alcuni aspetti, descriviamo le iniziative di altri Paesi sempre come anti-italiane... questa modalità faziosa e propagandistica di fare politica non mi appartiene".

"Ritengo che la Lega sia una forza pienamente legittimata a partecipare al gioco democratico e io stesso ho accettato di essere premier supportato anche dalla Lega. Quello che mi ha meravigliato è il modo in particolare di Salvini di interpretare la sua leadership, non si è peritato di evitare slabbrature istituzionali e veri e propri strappi. Questa modalità di interpretare il suo ruolo di leadership la ritengo pericolosa, come se si fosse sciolti da vincoli. Le regole da un certo punto di vista sembrano imbrigliare le nostre iniziative e la nostra libertà di azione, ma sono a garanzia di tutti, a garanzia che il mio spettro di azione non vada a danno di altri", risponde quindi Conte a chi gli chiede se la Lega e Salvini possano mettere a rischio la stabilità democratica del Paese.

Poi, tornando sul caso Gregoretti, sottolinea: "Non è che siccome Conte ora è al governo e Salvini all'opposizione il presidente del Consiglio parlerà contro Salvini", ha precisato, spiegando, in merito alla procedura in corso nella Giunta delle elezioni sul leader leghista, che "riferirò quello che è stato il mio ruolo in piena trasparenza".

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