Appello al governo dell'ex premier, che poi twitta: "Ok da Conte, Di Maio e Zingaretti. Ora non ci sono alibi!"
Sì allo ius culturae e, soprattutto, sì al voto ai giovani che hanno compiuto 16 anni. Dalle colonne di 'Repubblica', l'ex premier Enrico Letta, oggi direttore di 'Science Po' a Parigi, lancia un appello al governo per "una riforma costituzionale da fare in un anno: il voto ai sedicenni".
"E' urgente - spiega Letta - e con questa maggioranza si può fare". Poche ore dopo, il tweet: "Ho proposto di dare risposta alla voglia di partecipazione dei giovani di #FridaysForFuture introducendo il #VotoaiSedicenni. Il tema è diventato TT Twitter - scrive Letta -, tanti hanno approvato e si sono espressi Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Ora non ci sono alibi!".
"Salvini lo disse tre anni fa e non ho dubbi che sarà coerente nell’appoggiare la proposta oggi" aggiunge Letta, sempre su Twitter, postando il cinguettio dell'ex ministro dell'Interno del 2016 in cui il leader della Lega scriveva: "Diritto di voto per i ragazzi di 16 come in Austria, visto che i ragazzi di oggi sono molto più informati che in passato".
Per Letta si tratta di "un modo per dire a quei giovani che abbiamo fotografato nelle piazza, lodando i loro slogan e il loro entusiasmo, 'vi prendiamo sul serio e riconosciamo che esiste un problema di sottorappresentazione delle vostre idee, dei vostri interessi'".
Quanto allo ius culturae, "è uno dei temi sul quale si gioca la capacità del Pd di dimostrare leadership e al tempo stesso rispettare gli alleati" sottolinea ancora Letta a 'Repubblica'. "Il momento è ora, non si aspetti per ottenere di più". Lo ius culturae "è il modello di integrazione positiva a cui dobbiamo tendere. L'opposto dei tagli ai corsi di italiano per immigrati che sono stati una delle caratteristiche del salvinismo".