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Nodo sottosegretari, Conte vuole chiudere entro oggi

Secondo fonti di governo "non c'è conflittualità" ma Pd e M5S hanno scelto due sistemi diversi per la selezione dei candidati. Ressa tra i 5S per un posto nella squadra

(Afp)
(Afp)
12 settembre 2019 | 07.06
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"Sarebbe buono riuscire a completare per poter partire e essere quanto prima attivi". La richiesta del premier Giuseppe Conte da Bruxelles per chiudere sui sottosegretari già oggi, nonostante l'impegno dei partiti a stringere, potrebbe non essere esaudita. Fonti di governo fanno sapere che "non c'è conflittualità" ma che la definizione della squadra è "complessa" anche perché Pd e M5S hanno scelto due sistemi diversi per la selezione dei candidati. E ci sono alcuni fattori, come la rappresentanza del Sud e le donne, che vanno a complicare ulteriormente l'incastro.

Per il Pd stanno seguendo la partita Dario Franceschini e Andrea Orlando per aggiustare pesi e contrappesi sui circa 18 posti a disposizione nel sottogoverno (2 dovrebbero spettare a Leu) tenendo conto degli equilibri interni ai dem. Dall'area 'renziana', per dire, ieri si davano 7 nomi in "buona posizione" (Ascani, Marattin, Cociancich, Fiano, Malpezzi, Margiotta, Dario Stefano). E alla Camera si sono visti circa 60 parlamentari di Base riformista, l'area che fa capo a Luca Lotti e al neoministro Lorenzo Guerini, per fare il punto. Non sui sottosegretari, si specifica, ma il tema comunque attraversa le varie componenti dem.

Nei 5 Stelle, la situazione è forse ancora più complicata: è ressa per un posto nella squadra. I membri 5 Stelle delle Commissioni parlamentari, dopo riunioni fiume dove non sono mancati momenti di tensione, hanno ultimato le loro liste dei 'papabili' come richiesto da Luigi Di Maio, a cui spetterà la decisione finale sui nomi da portare al tavolo della contrattazione col Partito democratico.

Ancora da sciogliere il nodo Mef, dove sono in corsa Laura Castelli (viceministro uscente in odore di riconferma) e Stefano Buffagni, che oggi è stato avvistato in Transatlantico alla Camera a colloquio con i 'suoi'. Gli altri candidati M5S al posto di sottosegretario per il dicastero di Via XX Settembre, guidato dal dem Roberto Gualtieri, sarebbero Alessio Villarosa, Giovanni Currò, Marco Pellegrini e Vincenzo Presutto. Antonio Misiani come viceministro e l'ex-sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vicenti, sono le carte in mano al Pd. Ma circola anche il nome di Luigi Marattin.

Agli Interni i nomi dem sono quelli di Emanuele Fiano e Franco Mirabelli, mentre sul fronte M5S ci sarebbe la candidatura dell'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta (che però starebbe incontrando alcune resistenze interne), oltre ai nomi di Carlo Sibilia, Maurizio Cattoi, Federica Dieni, Mario Michele Giarrusso e Piera Aiello. Per la Giustizia c'è l'ipotesi Walter Verini. Per il deputato dem si era parlato anche dell'Editoria ma in pole sulla delega (se il Pd dovesse spuntarla) c'è Andrea Martella. Il sottosegretario uscente Vittorio Ferraresi, Elisa Scutellà e Gianfranco Di Sarno sono i profili che circolano con più insistenza in casa M5S per Via Arenula.

Con Di Maio al vertice della Farnesina potrebbero aspirare a un posto da sottosegretario le esponenti del Pd Lia Quartapelle e Marina Sereni, mentre viene data quasi per certa la riconferma di Manlio di Stefano. Per quanto concerne la Difesa, Angelo Tofalo e Gianluca Aresta sono tra i nomi in pole per il M5S, mentre per il Mit si parla di Massimiliano Manfredi in quota dem e del pentastellato Agostino Santillo.

Dalla Regione Lazio, l'assessore Giampaolo Manzella potrebbe trasferirsi al Mise (o potrebbe affiancare Paola Pisano all'Innovazione, dove è in corsa anche il M5S Luca Carabetta): lo Sviluppo Economico sarebbe una destinazione gradita anche per la deputata Mirella Liuzzi, che punta alla delega sulle tlc, ma nel ministero presieduto da Stefano Patuanelli premono per la riconferma anche Davide Crippa e Andrea Cioffi. Al Lavoro potrebbe andare Chiara Gribaudo (Pd) e avanza anche il nome di Arturo Scotto di Leu, non rieletto alle ultime politiche. Si sarebbero fatti avanti per il ministero della Salute i grillini Giorgio Trizzino, Dalila Nesci e Nicola Provenza, mentre la deputata Maria Pallini punterebbe agli Affari Regionali.

Aspira a un bis come sottosegretario all'Ambiente il grillino Salvatore Micillo, ma anche Alberto Zolezzi avrebbe manifestato il suo interesse per il medesimo dicastero. Particolarmente affollata la lista dei candidati partorita dai membri 5 Stelle della Commissione Cultura: una quindicina i nomi, tra cui Gianluca Vacca, Paolo Lattanzio (entrambi candidati al Mibact), Lucia Azzolina (Istruzione), Danila De Lucia (quest'ultima si sarebbe proposta per la delega all'Editoria). Per il Mibact nel Pd si fa il nome di Lorenza Bonaccorsi.

Per le Politiche Ue si fa strada l'ipotesi di un nome extraparlamentare. In corsa per un posto di peso nel sottogoverno c'è anche l'attuale capogruppo M5S alla Camera Francesco D'Uva: per lui si parla, tra le varie opzioni, di un ruolo come vice al Viminale o come sottosegretario ai Rapporti col Parlamento. All'Istruzione come viceministro continua a girare il nome di Anna Ascani, per la Pa Simona Malpezzi, per lo Sport Patrizia Prestipino. Altri nomi in pole: Alessia Morani e Piero De Luca. Sullo sfondo resta la pista di nomi 'esterni' in quota M5S, da Filippo Nogarin a Giancarlo Cancelleri.

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