Il governatore del Veneto, che ha formalizzato lo stato d'emergenza, parla di "disastro apocalittico"
"Venezia è martoriata ma ci sono anche altre parti del Veneto oltre a Venezia martoriati. Un disastro apocalittico: Caorle ha la spiaggia distrutta, Chioggia è sotto acqua in centro storico, Pellestrina sotto acqua, sfondamenti arginali si registrano in zona Concordia, ho visto immagini della Sacca Scardovari raccapricciati". A dirlo il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso di una conferenza stampa sull'ondata di acqua alta record registrata ieri a Venezia.
"C'è uno scenario che preoccupa anche per le prossime ore - ha sottolineato - e siamo preoccupati per le precipitazioni nevose perché purtroppo ci aspettiamo altri 120 cm di neve in due tornate e nevicherà in contesto in cui c'è caldo quindi si sta prospettando lo scenario del 2010 quando con nevicate precoci e scirocco abbiamo registrato 235 comuni alluvionati e 10.000 famiglie e imprese sotto acqua".
Nel frattempo Zaia ha inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli la formale richiesta di dichiarazione dello 'Stato di emergenza a Livello Nazionale', sulla base dell'articolo 24 del D.Lgs del 2 gennaio 2018. Nella richiesta, inviata a mezzo di posta certificata, il Governatore fa riferimento al disastro accaduto a Venezia e ai gravi danni subiti anche da altre parti del territorio. Augurandosi una pronta risposta dal Governo, Zaia chiede anche "un primo sostanziale sostegno economico per le prime spese"; e "un successivo sostegno economico stante la difficoltà delle Amministrazioni Locali e della stessa Regione a fronteggiare la situazione con misure finanziarie ordinarie, al fine di assicurare le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, attuare gli interventi indifferibili e urgenti necessari a garantire la pubblica incolumità, ripristinare i danni subiti dal patrimonio pubblico e privato, e per la ripresa delle normali condizioni di vita della popolazione".