"L'Italia dovrebbe invece migliorare le condizioni delle carceri"
"Mi considero una garantista e lo dico a malincuore, perché non è mai bello privare una persona della libertà personale, ma l'ergastolo ostativo non può essere abolito per i mafiosi. Credo che in Europa non ci sia la stessa conoscenza del fenomeno che, invece, c'è in Italia e che la Corte si sia pronunciata su una cosa che non conosce a fondo". A dirlo all'Adnkronos è Alice Grassi, figlia di Libero, l'imprenditore palermitano ucciso da Cosa nostra per aver detto 'no' al pizzo, commentando la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sull'ergastolo ostativo. "Stiamo parlando di persone che hanno fatto cose tremende, di cui non si sono mai pentite -ha aggiunto-, di gente che non ha mai collaborato. Il vincolo di appartenenza all'associazione mafiosa non finisce con la detenzione e il rischio è che una volta liberi possano riallacciare rapporti mai recisi. L'ergastolo, ne erano convinti i giudici Falcone e Borsellino, è l'unica cosa che terrorizza i mafiosi".
Resta, però, per Alice Grassi una necessità che l'Italia deve affrontare. "Migliorare le condizioni delle carceri italiane, che sono vecchie, sovraffollate e inadeguate. Occorre rendere gli istituti penitenziari dei posti più civili in cui i detenuti possano studiare e lavorare perché farli vivere in condizioni di degrado, e questo vale sia per chi ha un fine pena sia per chi è condannato all'ergastolo, lede davvero i diritti umani".