Perquisizioni della Gdf a casa sua e in quella di Vannucci. I Pm di Milano al lavoro sul vertice del 18 ottobre all'Hotel Metropol di Mosca. Fiamme Gialle nei giorni scorsi da Savoini. Conte riferirà in Senato. Calenda: "Chiesta commissione d'inchiesta Ue"
Gianluca Meranda, che avrebbe partecipato all'incontro al centro dell'inchiesta milanese sui presunti fondi alla Lega, risulta indagato. Da quanto si apprende, la Guardia di Finanza ha effettuato delle perquisizione a Roma. Meranda era stato sfrattato dagli uffici che usava come studio, perché da alcuni mesi non pagava l'affitto. I militari oggi sono andati in un deposito, dove il legale aveva trasferito una serie di scatoloni, in seguito allo sfratto. Perquisizioni sono state effettuate anche nella sua abitazione. Meranda nei giorni scorsi si è fatto avanti svelando "di aver conosciuto Gianluca Savoini e di averne apprezzato l’assoluto disinteresse personale nei pochi incontri avuti in relazione alle trattative. I restanti interlocutori all’incontro del 18 ottobre sono professionisti che a vario titolo si occupano di questa materia. (...). Nonostante gli sforzi delle parti, la compravendita non si perfezionò". Dunque, per lui ci potrebbe essere la stessa accusa che pesa su Gianluca Savoini, indagato per corruzione internazionale.
Gli uomini della Gdf sono andati anche a casa di Francesco Vannucci a Suvereto in provincia di Livorno. Secondo quanto si è appreso, durante la perquisizione sarebbero stati acquisiti documenti contenuti in due borse, portate via con l'auto di servizio delle Fiamme Gialle con a bordo tre militari. Al termine della perquisizione nella villetta, dove abita con l'anziana madre, secondo quanto si è appreso da fonti vicine all'inchiesta, Francesco Vannucci si è recato nella caserma della Guardia di Finanza di Follonica nel grossetano per firmare il verbale. Vannucci si è recato con la propria auto in caserma con a bordo due militari della Guardia di Finanza che hanno eseguito la perquisizione. Vannucci ha rivelato ai media la sua presenza al vertice moscovita finito al centro dell'inchiesta dei pm di Milano, titolari dell'inchiesta sui presunti fondi russi destinati alla Lega.
Vannucci e di Meranda hanno 'confessato' di essere presenti lo scorso 18 ottobre all'Hotel Metropol di Mosca, dove sarebbe avvenuto l'incontro da cui parte l'indagine. L'avvocato Meranda si era fatto avanti con il giornale 'La Repubblica', scrivendo una lettera in cui svela alcuni dettagli dell'incontro a Mosca. Sarebbe lui la persona indicata nell'intercettazione come 'Luca', in realtà "un avvocato internazionalista. Confermo di aver conosciuto il dottor Gianluca Savoini e di averne apprezzato l'assoluto disinteresse personale nei pochi incontri avuti in relazione alle trattative. I restanti interlocutori all'incontro del 18 ottobre sono professionisti che a vario titolo si occupano di questa materia. (...). Nonostante gli sforzi delle parti, la compravendita non si perfezionò".
Solo martedì pomeriggio, con un messaggio WhatsApp , inviato all'AdnKronos, si svela anche il terzo uomo. "All'incontro del 18 ottobre 2018 presso l'Hotel Metropol di Mosca, ero presente in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l'avvocato Gianluca Meranda. Specifico inoltre che lo scopo dell'incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non vi sono state situazioni di natura diversa rispetto a quelle tipiche previste dalle normative che disciplinano i rapporti d'affari" scrive Francesco Vannucci, 63enne livornese.
Contattato al telefono dall'AdnKronos, è di poche parole: "Mi ha dato il suo numero un avvocato, le confermo quello che le ho scritto e questo è tutto quello che ho da dire ora". Dalla procura nessuna conferma, ma è probabile che si procederà a identificare e convocare i due testimoni, a loro dire, dell'incontro per capire se la versione fornita alla stampa è credibile o meno.
A quanto apprende l'Adnkronos, la Guardia di finanza ha effettuato, nei giorni scorsi, una perquisizione nell'abitazione di Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini, indagato per corruzione internazionale nell'inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. Il difensore di Savoini preferisce non commentare la notizia.