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Fiere, Farsura (Ieg): "OroArezzo proietta manifattura made in Italy nel mondo"

A un mese e mezzo dalla manifestazione, Matteo Farsura a capo della divisione luxury Exhibition Group fa il punto su mercato e new entry

Fiere, Farsura (Ieg):
31 marzo 2025 | 16.07
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Manifattura orafa e argentiera made in Italy, la filiera è pronta per la 44ª Oroarezzo. Nei padiglioni di Arezzo Fiere e Congressi, dal 10 al 13 maggio prossimi il salone b2b di Italian Exhibition Group (Ieg) farà incontrare le aziende leader con i buyer internazionali. A partire da quelle del distretto “di casa” che ha per destinazioni principali la Turchia, verso cui è diretto circa il 60% dell’export di pertinenza nei primi nove mesi del ’24 per un controvalore di oltre 3 miliardi di euro, gli Emirati Arabi per il 10%, Stati Uniti con il 6,8%, Francia con il 3,4% e Hong Kong 2,9% (Fonte: Federorafi/Mediobanca).

"C’è reale soddisfazione in Ieg per come procede la progettualità sull’offerta di Oroarezzo e per i riscontri sull’incoming. I buyer esteri vedranno e toccheranno con mano quanto è vasto il catalogo della manifattura made in Italy in oro, argento, sino al gioiello con preziosi e a un intero padiglione di tecnologie di qualità eccellente. Arezzo darà la possibilità di dialogare con le aziende, pianificare e ideare nuovi prodotti o collezioni per la seconda parte dell’anno e Ieg lavora con energia a questo appuntamento che ritiene fondamentale per il suo calendario così come fondamentale è il nostro rapporto con il territorio aretino, insieme al quale stiamo costruendo anche un carnet di eventi collaterali molto ricco e interessante", sottolinea Matteo Farsura che dirige la divisione Jewellery & Fashion di Ieg.

Esporranno a Oroarezzo 2025 le aziende italiane leader di mercato nella manifattura orafo-argentiera e nella customizzazione del prodotto. Le aretine Unoaerre, Giordini, Gold Art, Richline Italy, Coar, Silvex. La fiorentina Graziella Braccialini. Le vicentine Alessi Domenico e Superoro e la milanese Milor. Tra le estere, le spagnole Pie de Rey Designs e Alias Concept, le turche Zen Diamond e Arpas. E ancora le new entry 2025: da Vicenza Linea Italia Gioielli; Quadri srl; Lac S.p.A; Gabriela Rigamonti Jewels. E da Arezzo, Fratelli Chini.

"Lavoriamo per abbracciare e soddisfare ogni tipologia di domanda - prosegue Farsura - e ad Arezzo avremo anche una vetrina sulle eccellenze che offrono un colpo d’occhio delle creazioni più articolate o anche sperimentali". Le aretine Migliorini per le classiche catene vuote e le combinazioni di lavorazioni tridimensionali, Neri Romualdo che spazia dalle geometrie del pizzo a quelle delle balle di fieno, Omega Art con le sue lavorazioni elastiche del bracciale, A.M.P. per le catene vuote, massicce e per i pendenti; Quadrifoglio con cubi, poliedri, sfere e semilavorati e anche con la gioielleria sacra; e poi ricami, crochet e volumi pieni per Golden Clef, Femar con volumi e geometrie audaci. E ancora le vicentine Maria De Toni con la gioielleria ispirata alla natura, Re Sole con gli intramontabili tubo gas, fancy, toggle, sino ai “paperclip”; D’orica che porta l’oro alle tonalità del cioccolato, blu, sino al nero; Rancangelo con sinuose parure di intrecci e maglie; Daniela Coaro e le satinature e diamantature a mano; il design sofisticato di Ronco. E la meneghina Stella Milano con lavorazioni a maglia dal classico allo sportivo.

"Secondo Federorafi/Mediobanca – spiega Matteo Farsura – l’export delle lavorazioni in argento vale 640 milioni di euro e ad Oroarezzo vantiamo un’importante proposta del comparto. Si tratta di aziende che sanno reinterpretare le collezioni classiche con un occhio più attento alla moda, sino all’idea di lusso accessibile". Si va dalla vicentina Chrysos alle aretine Croma Catene, Fantasy, Efc Silver, Luiber.

Marcata ad Oroarezzo anche la presenza di firme del gioiello made in Italy. Tra iconici bouquet, creature marine stilizzate, iniziali dai volumi prospettici, girocolli che riprendono i volumi dei sipari teatrali: il prossimo maggio i visitatori troveranno i gioielli sofisticati delle vicentine Veneroso e Caoro, dell’aretina Artlinea, e delle valenzane Giloro e Moraglione. Dalla manifattura additiva alle lavorazioni meccaniche, dagli utensili agli impianti di affinazione, forni e centrifughe, fino ai trattamenti galvanici ai laser per marcature, incisioni e saldature e le stampanti 3D per i prototipi: l’intera filiera sarà rappresentata a Oroarezzo da soluzioni all’avanguardia, ideali per le sfide produttive di oggi. Tra le aziende: Sisma, Italimpianti, Orotig, Ombi, Zone creative, Lm Industry, Taumac, Dws e la new entry Fanuc Italia. "La partecipazione consistente delle aziende del comparto tecnologico per l’oreficeria e gioielleria al prossimo Oroarezzo conferma il ruolo centrale di questa manifestazione per il distretto orafo. In un contesto in cui il costo delle materie prime risente delle tensioni internazionali, diventa sempre più cruciale ottimizzare i processi e ridurre gli sprechi, con tecnologie innovative che aumentano l’efficienza e garantiscono un impatto ambientale sempre più contenuto. Le aziende italiane del settore si affermano come leader a livello globale grazie alla loro capacità di coniugare eccellenza tecnologica, inventiva progettuale e un approccio responsabile al mercato, fondato su valori di sostenibilità, qualità e visione a lungo termine", sottolinea Massimo Poliero, presidente Afemo, Associazione Italiana di Fabbricanti ed Esportatori di Macchine Orafe, partner di Oroarezzo.

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