Kirby: "Il velivolo è caduto in un punto in cui le acque sono molto, molto profonde". Il drone era disarmato
Il drone Mq-9 che l'esercito americano è stato costretto a far precipitare nel Mar Nero dopo che il velivolo era stato danneggiato, secondo la versione americana, in una collisione con un caccia russo Su-27, "non è stato recuperato e potrebbe non esserlo mai". Lo ha dichiarato il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, alla Cnn.
"Non sono sicuro che saremo in grado di recuperarlo", ha detto Kirby, secondo cui il velivolo è caduto in un punto in cui le acque sono "molto, molto profonde". "Stiamo ancora valutando se è possibile organizzare un recupero", ha aggiunto, sottolineando: "Abbiamo fatto del nostro meglio per ridurre al minimo qualsiasi valore dal punto di vista dell'intelligence che potrebbe ottenere chi dovesse mettere le mani su quel drone".
Stando a quanto riporta il New York Times, che cita fonti militari Usa, il drone americano era decollato da una base in Romania per una missione di ricognizione. Le stesse fonti specificano che il drone, che potrebbe essere armato con missili Hellfire, era disarmato.
Il segretario del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale dell'Ucraina, Oleksiy Danilov, ha scritto su Twitter che "l'incidente con il drone statunitense Mq-9 Reaper, provocato dalla Russia sul Mar Nero, è un segnale da parte di Putin della sua disponibilità ad espandere la zona del conflitto, con la partecipazione di altre parti". "Lo scopo di questa tattica all-in è quello di alzare sempre di più la posta in gioco", ha aggiunto.