Il documento è stato svelato da un consorzio di media investigativi indipendenti
La Russia aveva messo a punto nel 2021 una strategia per prendere il controllo politico della Moldova entro il 2030. Il piano, chiamato "Obiettivi strategici della Federazione Russa in Moldova", viene rivelato oggi da un consorzio di media investigativi indipendenti, riferisce Ukrainska Pravda.
Gli obiettivi del piano sono: 1) Contrastare l'influenza della Nato e dell'Ue; 2) Coinvolgere la Moldova nella Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto), alleanza militare fra la Russia e altre 5 ex repubbliche sovietiche; 3) Risolvere il conflitto con l'autoproclamata repubblica filorussa di Transnistria attraverso una mediazione di Mosca; 4) rafforzare i sentimenti filorussi e contrastare l'influenza culturale della Romania.
Scritto un anno prima dell'invasione dell'Ucraina, il piano non prevedeva interventi militari, ma pressioni politiche tramite le forniture di energia e la questione della Transnistria, l'espansione di media filorussi e la creazione di organizzazioni pro Mosca, come l'Unione del business moldavo-russo dell'ex presidente moldavo Igor Dodon.
"L'obiettivo non è di annettersi insidiosamente il Paese, ma di rafforzare l'influenza pro russa in Moldova, prima di tutto per impedire trend pro Ue e pro Nato. Il Cremlino vede la Moldova come un cuscinetto più che una parte dell'impero russo. Così come in Georgia, si tratta di piantare un segnale di stop diretto all'Occidente, impedendo con ogni mezzo l'ingresso nell'Ue o la Nato", ha detto una fonte dell'intelligence di Chisinau al consorzio dei giornalisti. Del gruppo di media fanno parte The Dossier Centre dell'ex oligarca russo oggi oppositore Mikhail Khodorkovsky, Rise Moldova, media estoni, ucraini, bielorussi, tedeschi, americani e polacchi.