
Nella richiesta al gabinetto del sindaco si mette in luce "il mancato coinvolgimento di questa Soprintendenza nell’ambito dell’iter di adozione della variante e il conseguente vizio formale di tale fase procedimentale"
Uno stop alla riforma del piano regolatore di Roma. A chiedere la sospensione è la Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio della Capitale con una comunicazione del 7 febbraio visionata dall'Adnkronos e indirizzata al gabinetto del sindaco, al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Campidoglio, alla Sovrintendenza Capitolina e all’Assemblea Capitolina.
Nella nota (il Pdf), firmata della soprintendente Daniela Porro e inviata per conoscenza anche al ministero e alla Regione Lazio (che proprio ieri ha dato il via libera alla riforma), si chiede "la sospensione del procedimento relativo alla riforma delle norme tecniche attuative (Nta, ndr) del piano regolatore generale e la costituzione di un tavolo tecnico-istituzionale, finalizzato all’armonizzazione del progetto di variante con le attività di tutela del patrimonio architettonico, archeologico e paesaggistico svolte da questa Soprintendenza".
Motivando la richiesta, Porro mette in luce "il mancato coinvolgimento di questa Soprintendenza nell’ambito dell’iter di adozione della variante e il conseguente vizio formale di tale fase procedimentale". La Soprintendenza rileva inoltre che le "modifiche apportate alle Nta interessano espressamente le disposizioni relative alla tutela architettonica, paesaggistica e archeologica del territorio del Comune di Roma, rispetto alle quali questo Ufficio è competente".