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Ultima Generazione: "Senza fondi a rischio nostra sopravvivenza"

L'appello del portavoce del movimento: "In 2 giorni raccolti 4mila euro ma obiettivo è 20mila entro luglio. Italiani ci aiutino se hanno a cuore ambiente"

Un blocco stradale di Ultima Generazione
Un blocco stradale di Ultima Generazione
05 luglio 2024 | 16.05
LETTURA: 2 minuti

Ultima Generazione a caccia di fondi per sopravvivere. Il movimento italiano che lotta contro il cambiamento climatico attraverso la disobbedienza civile non-violenta rischia di ridimensionare le proprie attività in difesa dell'ambiente o addirittura di chiudere i battenti. "Le azioni che vanno dall'imbrattamento di opere d'arte e luoghi istituzionali con vernice lavabile, ai blocchi stradali all'interruzione di eventi per alzare la pressione sul governo affinché si occupi con più efficacia dell'ambiente, sono a rischio". Così all’Adnkronos Riccardo Mercati, portavoce nazionale di Ultima Generazione, commenta la decisione di un’organizzazione filantropica statunitense – la Climate Emergency Fund (CEF) - di sospendere l’attività di sostegno in favore di associazioni ambientaliste al di fuori dagli Usa.

"Da qui l’idea di lanciare una raccolta fondi per diventare indipendenti – spiega Mercati, 56 anni, di Arezzo, imprenditore nel campo immobiliare – In 2 giorni abbiamo raccolto quasi 4mila euro ma il nostro obiettivo è arrivare a quota 20mila entro la fine di luglio per coprire le spese vive: trasferte, vitto e alloggio per i nostri attivisti e, soprattutto, le spese legali perché gli avvocati, sebbene solidali con il movimento, dobbiamo pagarli. Su una cosa voglio fare chiarezza, nessuna cifra esorbitante è mai arrivata al movimento, solo il necessario per portare avanti le nostre battaglie".

"Ultima Generazione non dico che non esisterà più ma avremo sicuramente più difficoltà. Innanzitutto, saremo costretti a ridurre e ridimensionare le nostre azioni di disobbedienza civile - ammette - Sta agli italiani darci una mano, se hanno a cuore l’ambiente possono aiutarci ad andare avanti, altrimenti sarà dura". Nel frattempo "siamo prossimi ad un aumento della temperatura di 1,5 gradi a causa della combustione fossile". Ma a chi contesta agli attivisti di Ultima Generazione di sbagliare nei metodi, Mercati risponde: "siamo come una sirena antincendio, fastidiosa e rumorosa sì ma che annuncia un pericolo imminente. Noi facciamo rumore e diamo fastidio altrimenti la nostra sirena non la sentirebbe nessuno". Infine l’appello al governo: "Istituisca un 'Fondo Riparazione' preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato, per sostenere famiglie e imprese che hanno subito danni a causa di eventi estremi dovuti al cambiamento climatico. Un Fondo pagato non con le tasse degli italiani ma con gli extraprofitti delle compagnie del fossile, banche e tutti i responsabili di questi eventi estremi", conclude. (di Francesca Filippi)

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