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83enne da 5 giorni al Pronto soccorso del Goretti di Latina, la denuncia

Il figlio dell'anziana: "Dopo due notti in barella ha avuto come 'premio' il ricovero su un letto vero in una stanza del Ps". La replica dell'Asl di Latina: "La paziente è stata sempre trattata secondo gli standard e le linee guide scientifiche e in un ambiente con un adeguato confort assistenziale".

Ospedale Goretti  di Latina - Asl Latina
Ospedale Goretti di Latina - Asl Latina
12 febbraio 2025 | 11.53
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Quasi una settimana in pronto soccorso all'ospedale Goretti di Latina. E' la storia di una signora di 83 anni raccontata dal figlio, Michele Marangon. Parliamo "non di buona o di cattiva sanità. Più semplicemente, quanto sta accadendo sembra rientrare nell'ordinaria amministrazione. Cinque giorni in pronto soccorso a Latina in attesa di un ricovero, per una persona di 83 anni, non sono uno scherzo. La 'fortuna' di non rischiare la vita si trasforma in un limbo fatto di ansie e incertezze per la famiglia: e per chi arriva in ospedale, strappato alla propria quotidianità, seguendo - evidenzia la lettera - già una propria terapia per vari malanni, sorge poi la necessità di autogestirsi e seguire nuove indicazioni in un clima di forte stress, di comunicazione resa non facile dal trambusto, dalla mancanza di privacy, dalla preoccupazione".

Arrivata al Santa Maria Goretti in ambulanza venerdì 7 febbraio nel pomeriggio, "mia madre presentava una fibrillazione importante con battito cardiaco superiore a 160. Da quel momento è iniziata una permanenza che, dopo due notti in barella, ha avuto come 'premio' il ricovero su un letto vero in una stanza del pronto soccorso, che tuttora prosegue. E siamo a 5 notti - rimarca il figlio - Nei primi giorni, aggiungo, un medico ci aveva riferito di una sofferenza cardiaca e polmonare. Ho potuto parlare lunedì con il gentile primario di Cardiologia e, rispetto alle condizioni di mia madre, confermava il rientro della fibrillazione e l'opportunità di un ricovero, vista la situazione che comunque necessitava di una apposita terapia farmacologica, somministrata. Il sogno di essere accolti in un reparto di eccellenza, o in un qualsiasi reparto, ancora non si avvera".

"La giurisdizione del pronto soccorso è presidiata da personale medico, infermieristico e di vigilanza non sempre con le stesse vedute: resta complicato, in tale situazione, conoscere il decorso e le terapie applicate, senza parlare della difficoltà di portare un po' di conforto al proprio caro, letteralmente immobilizzato sul letto e comunque oggetto di cure da parte degli Oss - riprende il figlio - Questa non è una protesta, non è una richiesta: è una riflessione pubblica sulla condizione del pronto soccorso del capoluogo pontino, sul quale risparmio ogni facile e abusata descrizione da 'girone dantesco', per quanto tristemente efficace".

"Mentre scrivo, al Pronto soccorso del Goretti figurano 82 utenti, di cui 39 sotto osservazione e 27 in ricovero/trasferimento (la Asl di Latina serve 566.485 utenti). Numeri che non sfigurano, per esempio, rispetto a uno dei tanti pronto soccorso della Asl Roma 1, quello dell'Umberto I, che vede 114 utenti (la Asl Roma 1 serve quasi 1 milione di persone). Il sovraccarico di Latina è evidente, mentre solo poche settimane fa i dirigenti del pronto soccorso rimarcavano la riduzione dei tempi di attesa. Ottima notizia, ma come dialogano pronto soccorso e reparti?", conclude Marangon.

La replica dell'Asl di Latina. "L'ospedale Santa Maria Goretti di Latina ha fatto registrare nell'ultimo mese un incremento degli accessi al pronto soccorso (12,6% pazienti giunti in autonomia e 24% con mezzi del 118) rispetto allo stesso periodo del 2024. Grazie alla riorganizzazione dell'offerta dei servizi e revisione dei processi interni, invece, la media dei pazienti in attesa di ricovero oltre le 24 ore risulta diminuita del 30%, sempre in relazione allo stesso periodo dell'anno precedente. Considerata particolarmente l'elevata incidenza di patologie cardiovascolari rilevate, con una media di 2/3 di sindromi coronariche acute al giorno e le conseguenti ripercussioni sulla disponibilità di posti letto, l'azienda ha attivato, dall'1 febbraio, un'area specifica per la gestione dei pazienti cardiologici, con la presenza di cardiologo dedicato". Così in una nota l'Asl di Latina, replicando alla lettera del figlio di una paziente 83enne in attesa da 5 giorni al Pronto soccorso dell'ospedale Goretti di Latina.

"Relativamente alla vicenda segnalata - precisa - la paziente affetta da fibrillazione atriale parossistica, come riportato nell'articolo, è stata prontamente presa incarico in area d'emergenza, dove veniva stabilizzata con ripristino del ritmo cardiaco. Trasferita, come da protocollo, nell'area dedicata cardiologica veniva sottoposta a successivi accertamenti laboratoristici e strumentali, con indicazione di ricovero anche in ambiente medico, considerato il miglioramento del quadro clinico. La paziente, che ha superato la fase di criticità, in attesa di posto letto, durante tutta la permanenza nelle strutture di emergenza è stata sempre trattata secondo gli standard e le linee guide scientifiche e in un ambiente con un adeguato confort assistenziale".

L'azienda, "nell'ottica di promuovere e garantire la qualità, sicurezza delle cure, sta attivando tutte le misure adeguate a fronteggiare le criticità, anche quelle correlate al super afflusso di pazienti in area critica, durante il picco influenzale, assicurando l'umanizzazione nella presa in carico assistenziale", conclude la nota.

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