Draghi: "Per entrare basta un tampone, non credo ci sia molto da riflettere..."
"Non abbiamo ricevuto alcuna notifica sui test obbligatori per i viaggiatori" diretti in Italia provenienti da altri Paesi Ue, inclusi i vaccinati contro la Covid-19, misura annunciata ieri sera con un'ordinanza del Ministero della Salute. Lo sottolinea il portavoce della Commissione Europea per la Giustizia Christian Wigand, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
"Per mantenere un approccio coordinato - ricorda Wigand - gli Stati membri sono obbligati ad informare la Commissione e gli altri Stati membri in anticipo, quando decidono" restrizioni aggiuntive ai viaggiatori intra Ue. "Abbiamo ricordato all'Italia questi obblighi: restrizioni aggiuntive sono solo possibili quando necessarie. Guarderemo alle misure annunciate quando saranno notificate dall'Italia", conclude.
FONTI UE: "LEGITTIMO PAESI SI TUTELINO CON TEST" - Se la Commissione Europea sottolinea che l'Italia non ha notificato preventivamente, come avrebbe dovuto, l'introduzione dell'obbligo di test per i viaggiatori provenienti dagli altri Paesi Ue, anche se vaccinati, dall'altra parte di Rue de la Loi, nel Quartiere Europeo di Bruxelles, l'atteggiamento nei confronti di Roma è assai più comprensivo. "Non diciamo che sia legittimo imporre test - spiega un alto funzionario Ue, in vista del Consiglio Europeo di domani - diciamo che è legittimo che i Paesi membri proteggano le rispettive popolazioni" dall'aumento dei contagi provocati dal Sars-CoV-2 e dalle sue varianti.
Anche se la misura annunciata ieri sera è arrivata un po' a sorpresa, l'Italia non è il primo Stato membro a decidere di imporre l'obbligo di test, oltre alla vaccinazione attestata dal Green Pass: l'Irlanda, ad esempio, ha introdotto l'obbligo di test per tutti, anche per i vaccinati, a partire dallo scorso 5 dicembre. Pure il Portogallo tre settimane fa ha deciso di imporre un test anche ai vaccinati per i viaggiatori che arrivano in aereo, a partire dal primo dicembre.
La decisione dell'Italia di imporre ai viaggiatori provenienti dagli altri Paesi Ue l'effettuazione di un test Covid, anche per i vaccinati, trova la comprensione di altri Stati membri, anche se la Commissione sottolinea che la misura avrebbe dovuto essere notificata preventivamente, cosa che non è avvenuta. "Credo che domani sentiremo da Mario Draghi le ragioni di questa decisione - dice una fonte diplomatica europea - ma presumo che sia basata sulla situazione domestica" e soprattutto sui rischi posti dalla variante Omicron. Anche se nell'Ue si tenta il più possibile di muoversi "in modo coordinato" su questa materia, ricorda, "c'è sempre la possibilità per decisioni nazionali e anche regionali". E' "diritto individuale" degli Stati membri prendere decisioni simili.
La speranza di tutti gli Stati membri dell'Ue, sottolinea la fonte, è di riuscire a "contenere" la nuova ondata epidemica che potrebbe provocare la variante Omicron del Sars-CoV-2. "Speriamo di non arrivare a compartimentare di nuovo all'interno dell'Ue" come è successo l'anno scorso, aggiunge, ma bisogna sempre tenere in mente che "è possibile". Tornare all'obbligo di sottoporsi al test per viaggiare, oltre alla vaccinazione, "non si può escludere", perché tutto "dipende dagli sviluppi della situazione epidemiologica".
E oggi come oggi "non sappiamo" quali effetti avrà Omicron, una volta che sarà diventata dominante in Europa, come si prevede che accada entro metà gennaio, secondo quanto hanno riferito gli esperti a Ursula von der Leyen. Di fatto "agiamo a tentoni", nell'"oscurità", anche perché la situazione può cambiare molto rapidamente.
DRAGHI - "Certo che sono stato informato dell'ordinanza" sugli arrivi in Italia firmata dal "ministro Speranza. C'è la diffusione della variante Omicron che ci vede in una situazione favorevole", l'incidenza "è minore allo 0.2%. In altri paesi Ue invece è molto diffusa, ad esempio in Danimarca o in Regno Unito, dove è diffusissima, perciò si è decisa la stessa pratica per chi arriva oggi in Italia dal Regno Unito: per entrare basta un tampone, non credo ci sia molto da riflettere...", ha detto il premier Mario Draghi, durante la replica in Aula alla Camera dopo l'informativa in vista del Consiglio Ue al via da domani.
ORDINANZA SPERANZA - Nella nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza è previsto "obbligo del test negativo in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell'Unione Europea". "Per i non vaccinati, oltre al test negativo, è prevista la quarantena di 5 giorni", si precisa. L'ordinanza è valida a partire dal 16 dicembre e fino al 31 gennaio.
Relativamente ai test, l'ordinanza prevede la "presentazione al momento dell'imbarco della certificazione di essersi sottoposto, nelle 48 ore antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale, a un test molecolare effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo, ovvero a un test antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo, nelle 24 ore antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale". Inoltre "sono prorogate le misure già previste per gli arrivi dai Paesi extraeuropei" stabilisce l'ordinanza.