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Caso Orlandi, legale famiglia: "Dispiaciuta per strumentalizzazioni, non è la strada giusta"

L'avvocato Sgrò all'Adnkronos: "Mancata collaborazione ad indagini? Non è vero, mio invito è a tornare alla volontà del Papa rispetto alle indagini"

Afp
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15 aprile 2023 | 16.22
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"Sono dispiaciuta della strumentalizzazione. Il mio invito è a tornare alla volontà del Papa rispetto alle indagini". L'avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, in una intervista all’Adnkronos dà voce alla delusione a poche ore dall'incontro-lampo con il Promotore di giustizia del Vaticano Diddi e l’aggiunto Peroni. L’avvocato non ha indicato le fonti delle informazioni al pm, scegliendo di opporre il segreto professionale. "I nomi li ha fatti Pietro Orlandi, indicando una lista di quasi 30 persone, Io sono tenuta al segreto professionale, all’inviolabilità della difesa, che garantisce e tutela la nostra costituzione", replica l’avvocato.

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E’ stata una imprudenza da parte di Pietro Orlandi riferire, durante la trasmissione di La7 ‘di Martedì', delle ‘voci’ sulle presunte abitudini di Wojtyla? “Pietro - osserva l’avvocato - non ha fatto altro che riferire cose che erano già note, per correttezza ha ritenuto di proporre all’attenzione degli inquirenti ogni cosa a sua conoscenza. Poi toccherà al Promotore valutare. Questo audio (quello nel quale un membro della Banda della Magliana faceva pesanti allusioni su Giovanni Paolo II, ndr) era stato pubblicato da Alessandro Ambrosini (giornalista investigativo) il 9 dicembre scorso sul suo blog. Cosa c’entra Pietro Orlandi?”.

I media vaticani sottolineano, oggi, dopo l’incontro con il pm Vaticano, che lei “si è rifiutata di riferire da chi lei e Pietro abbiano raccolto le ‘voci’ sulle presunte abitudini di Wojtyla, non collaborando così alle indagini”. “Io in questi giorni - osserva l’avvocato Laura Sgrò - ho provato ad abbassare i toni ma loro non intendono evidentemente proseguire su questa linea. Mi dispiace. Questa non è la strada giusta: strumentalizzare l’attività di un legale che non può e non deve rivelare le proprie fonti. Che ha diritto a fare indagini parallele. Questa cosa - il timore del legale - alzerà i toni in modo esponenziale. Io mi sento strumentalizzata. Mancata collaborazione alle indagini? Non corrisponde al vero, Pietro ha riferito tutto ciò che sa. Ha depositato una memoria, indicato quasi trenta testi, si è reso disponibile ad altre audizioni”. Ora che accadrà? “Se vorranno ulteriori indicazioni da Pietro Orlandi lui è a disposizione. Sono sinceramente dispiaciuta dei fatti di questa mattina. Il mio invito è quello di tornare alla volontà del Papa rispetto alle indagini”, conclude il legale della famiglia Orlandi.

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