"Conoscere fonte voci su Wojtyla era essenziale"
Sull'incontro lampo, avvenuto stamani con il legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, interviene per fare chiarezza anche il prefetto del dicastero dei media vaticani. "Questo pomeriggio - dice Paolo Ruffini - abbiamo ricevuto una comunicazione da parte dell'avvocato Laura Sgrò in merito a quanto riportato in questo articolo. Nella comunicazione (inviata al Prefetto del Dicastero per la Comunicazione, al Direttore della Sala Stampa della Santa Sede e al Direttore Editoriale dei media vaticani) si contesta la veridicità del titolo: 'Accuse a Wojtyla. Pietro Orlandi e l'avvocato Sgrò si rifiutano di fare i nomi". "Tale affermazione - scrive l'avvocato Sgrò - non corrisponde al vero. Intendo a riguardo che sia fatta piena luce". "Avendo consultato l'Ufficio del Promotore di Giustizia – dichiara il prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini - posso confermare che quanto riferito da Vatican News in merito alle dichiarazioni fatte su Papa Giovanni Paolo II, in televisione, e alla testimonianza resa dinanzi al Promotore di Giustizia vaticano, risponde esattamente al vero. Né Pietro Orlandi né l'avvocato Laura Sgrò hanno ritenuto di fornire al Promotore nomi o elementi utili riguardo alle fonti di tali affermazioni e alla loro credibilità. Per la magistratura vaticana sarebbe stato essenziale conoscere la fonte delle voci riportate da Orlandi. Purtroppo ciò non è avvenuto. Nella sua comunicazione l'avvocato Sgrò sostiene anche che quanto da noi scritto sia una pressione su di lei tesa a indurla a violare la deontologia professionale e in particolare il segreto professionale. Anche questa affermazione non è veritiera". "Vatican News - spiega Ruffini - si è limitato a riportare i fatti in maniera obiettiva e trasparente. La richiesta di incontrare il Promotore di Giustizia è stata fatta dall’avvocato Sgrò l'11 gennaio 2023. Ed è stata reiterata a più riprese a mezzo stampa nei mesi successivi l’intenzione di consegnare 'personalmente' documenti al Promotore di Giustizia. Come già detto, il Promotore di Giustizia non ha ricevuto alcun nome o elemento utile relativamente alle accuse rivolte a Papa Wojtyla, come correttamente affermato nel titolo e nel testo dell’articolo di Vatican News".